Ultimo aggiornamento  03 giugno 2023 02:28

Sicurezza: gli effetti dell'alcol.

Redazione ·

O bevi, o guidi. Non hai altra scelta. Né sono ammesse sfumature o mezzi termini per tutelare la sicurezza di tutti. Gli effetti negativi dell'alcol sono pericolosi e agiscono su funzioni cerebrali come percezione, attenzione, elaborazione e valutazione. E purtroppo gli ultimi casi di cronaca lo confermano.

Questi sintomi sono strettamente legati al tasso alcolemico, la quantità di alcol presente nel sangue che si misura in grammi per litro (g/l).

La normativa attuale italiana stabilisce come valore limite legale il tasso di alcolemia di 0,5 g/l: guidare un veicolo oltre questo limite - e quindi in stato di ebbrezza - costituisce reato penale e prevede, oltre che la perdita di 10 punti della patente, le severe sanzioni previste dagli articoli 186 e 186 bis del Codice della Strada.

Nel caso dei neopatentati e per i minori di 21 anni la tolleranza è pari a zero. Non è permesso bere assolutamente nulla.

I livelli alcolici

Secondo gli esperti, i primi effetti dell'alcol si cominciano a riscontrare già con un valore di 0,2 g/l: si perde la capacità di suddividere l'attenzione tra due o più fonti di informazioni e aumenta la sensazione di stanchezza.

Un tasso di 0,5 g/l compromette il campo visivo laterale, i tempi di reazione, la resistenza all'abbagliamento e il coordinamento psicomotorio.

A 0,8 g/l viene fortemente ridotta anche la capacità di valutazione delle distanze, l'attenzione cala in modo notevole, diminuisce la sensibilità alla luce rossa.

Tra 1 e 1,2 g/l compare l'euforia, si annulla la percezione delle distanze e della velocità di movimento degli oggetti.

Infine, sopra la soglia di 1,5 - 2 g/l si sottovalutano i pericoli, lo scoordinamento dei movimenti (es. si accelera invece di frenare) e si rilevano reazioni fortemente rallentate.

Sempre secondo gli esperti, mangiare non rallenta la diffusione, né tanto meno aiuta lo smaltimento.

C'è un solo rimedio per evitare i danni dell'alcol alla guida: non bere o bere in modo molto moderato, oppure bere alcolici a bassa gradazione.

Naturalmente i sintomi variano da persona a persona e alla domanda “quanto si può bere prima di raggiungere i valori sopra indicati?” non è facile rispondere. Dipende dal meccanismo di diffusione dell'alcol (dallo stomaco al sangue e quindi ai liquidi cellulari del cervello), dal contenuto delle bevande, dal modo in cui viene bevuto, dal sesso e dall'età del soggetto e dalla sua abitudine a bere alcolici. Sono tante variabili. Se poi viene assunto a stomaco pieno si allunga sia il tempo di salita al valore massimo che quello di permanenza. 

Birra, vino e superalcolici

C'è anche una grande differenza di comportamento tra le diverse bevande: ad esempio, l'alcol contenuto nella birra o nel vino viene assorbito più lentamente rispetto a quello di grappa o whisky. Inoltre, l'assorbimento è favorito dall'anidride carbonica dei vini frizzanti. In ogni caso, a parità di quantità di alcol ingerito nell'arco di un certo periodo di tempo sufficientemente breve, viene raggiunto sempre lo stesso valore massimo di alcolemia, qualunque sia la bevanda. E se si sovrappongono quantità successive di alcool, ogni curva di assorbimento ed eliminazione si aggiunge e si sovrappone a quella precedente, determinando effetti cumulativi.

Attenzioni ai farmaci. Stop alle droghe

Tranquillanti, ansiolitici, antidolorifici, antistaminici e perfino sciroppi per la tosse. I farmaci interagiscono con l'alcol, potenziando reciprocamente gli effetti negativi, con notevoli disturbi a carico dell'attenzione e della percezione, ancor più rilevanti in una situazione di stanchezza, stress e mancanza di sonno.

Gli effetti cumulativi sono invece sicuri e "automatici" con tutte le sostanze psicotrope voluttuarie, comunemente chiamate "droghe" (anfetamine, hashish, marijuana, eroina ecc.). 

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