Ultimo aggiornamento  10 giugno 2023 08:39

Wrc, Latvala pagherà per correre.

Angelo Berchicci ·

Il motorsport è da sempre un mondo estremamente selettivo e costoso. Lo sanno bene i piloti alle prime armi, che investono somme ingenti per autofinanziarsi, con o anche senza l’aiuto degli sponsor. Una pratica che costituisce la normalità per chi aspira ad entrare nel settore, ma che sorprende se ad esserne protagonista è una figura che già da tempo si è inserita al vertice della propria categoria.

Stiamo parlando di Jari-Matti Latvala, 34 enne finlandese presente nel mondiale rally sin dal 2002 e adesso rimasto senza un sedile, che ha scelto di pagare di tasca propria l’iscrizione ad alcune gare della prossima stagione.

Vettura e meccanici verranno noleggiati

Non confermato dal team Toyota Gazoo Racing alla fine di un 2019 non entusiasmante (chiuso in settima posizione), Latvala sta cercando di mettere a punto un programma che vedrà la sua partecipazione a 5 tappe, di cui per ora sono certe solamente 3. Per farlo noleggerà al prezzo di oltre 200mila euro a gara una vettura Wrc Plus, all’interno di un pacchetto in cui saranno comprese anche la messa a punto e la manutenzione della vettura, i pezzi di ricambio, 4 meccanici e l'ingegnere di gara.

Tre Rally sicuri più altri due in forse

"Nel 2020 non avrò una squadra ma non mi fermerò. Correrò con una Toyota Yaris al Rally di Svezia, al Rally di Finlandia, e anche in Galles. Fare una sola gara avrebbe troppi rischi e avrei addosso troppe pressioni", ha dichiarato Latvala al quotidiano finlandese Helsingin Sanomat. "Tutto viene dalla Tommi Makinen Racing. Ho ricevuto un preventivo che ho giudicato congruo e ho preso la mia decisione".

Scelta obbligata per rimanere sulla scena

Una scelta non certo semplice, ma che si fonda su due ragioni: anzitutto mantenersi in allenamento, e in secondo luogo dimostrare ai team di essere ancora un pilota veloce in vista di un possibile ingaggio ufficiale nel 2021.

"Qualcuno può dire che sono pazzo perché investo soldi personali - ha aggiunto il pilota - ma sono costretto a non saltare neanche una stagione. Se manchi per un anno diventa quasi impossibile rientrare, nessuno si ricorderà più di te. Al giorno d'oggi è difficile ottenere sponsorizzazioni nel mondo del motorsport. 10 anni fa la situazione era molto diversa, ma i rally ora vivono tempi difficili, perché le Case considerano sempre meno la categoria come una buona vetrina per i propri prodotti" – ha concluso il finlandese.

Uno sport in crisi 

Quello di Latvala è un episodio che mette in luce la crisi della categoria, che ormai non colpisce solo i livelli dilettantistici ma si fa sentire anche nella massima serie. Fino a poco tempo fa i piloti non riconfermati a fine anno trovavano quasi sempre una collocazione in altre squadre, al massimo in maniera temporanea come tester.

Ma l’uscita dei costruttori dal mondiale (prima Volkswagen, adesso Citroen) ha ridotto il numero di sedili a disposizione. E il primo a pagarne le spese è stato Latvala, che nonostante la sua grande esperienza (208 rally disputati, di cui 18 vinti) si trova a dover affrontare un 2020 da “pilota precario”.      

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