Toyota non abbandona il segmento delle citycar. “La Aygo ha permesso a molti giovani di avvicinarsi e conoscere il nostro marchio e crediamo sia una buona idea andare avanti in questo segmento. Molte città oggi stanno chiudendo i centri urbani alle vetture con motore termico, quindi dobbiamo pensare a una soluzione che permetta agli utenti di sfruttarla in quei frangenti”, ha dichiarato Johan Van Zyl, ceo di Toyota Europe, in un’intervista ad Automotive News Europe.
Se alcuni costruttori abbandonano il segmento delle piccole da città perché troppo difficile ricavarne profitti, il marchio giapponese potrebbe seguire l’esempio del gruppo Volkswagen che ha deciso di convertire in elettrico il trio Up!, Seat Mii e Skoda Citigo. Al momento non è chiaro se il modello che sostituirà la Toyota Aygo avrà un’architettura diversa rispetto all’attuale, magari mini suv per incontrare i gusti del mercato.
Futuro a zero emissioni
L’Aygo è prodotta in joint venture con il gruppo Psa a Kolin in Repubblica Ceca, insieme alla Peugeot 108 e alla Citroen C1. La partnership non continuerà nei prossimi anni perché Toyota ha deciso di acquisire la quota del gruppo francese, diventando così titolare della fabbrica nell’est Europa da 300mila veicoli l’anno.
Psa dal canto suo per avere una citycar elettrica in gamma potrebbe affidarsi al futuro partner Fca - la cui intesa dovrebbe essere firmata tra pochi giorni - che dalla prossima estate inizierà a produrre la 500 elettrica. Toyota rimane comunque tra i pochi a credere nel segmento A. Oltre a Volkswagen ed Fca, c'è anche il gruppo coreano Hyundai-Kia con la i10, presentata a settembre al Salone di Francoforte e al momento non elettrificata, e la Picanto.
La transizione verso l’elettrico di questo tipo di vetture è necessaria: i costi per le tecnologie che permettono di inquinare meno sono considerevoli e Ford, che ha ritirato dal mercato europeo la Ka dopo 23 anni, li stima in circa 2mila euro per auto prodotta. “La Ka sarà soggetta a sanzioni a causa delle emissioni di CO2 elevate a partire dal prossimo anno. Questo indebolisce la competitività della vettura sul mercato”, ha commentato un portavoce di Ford.
Piccola senza crisi
L'attuale Aygo nel frattempo comunque non conosce crisi: secondo i dati di Jato Dynamics la più piccola delle Toyota è stata venduta in 83.030 esemplari nei primi dieci mesi del 2019, il 3,7% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il costruttore giapponese potrà comunque vendere la citycar con motore a benzina ancora per qualche tempo - senza temere le sanzioni per il superamento del nuovo limite consentito in vigore a partire da gennaio - grazie al fatto che i suoi modelli ibridi rappresentano oltre la metà delle sue consegne in Europa. In attesa dei tre veicoli elettrici annunciati entro il 2021.