Ultimo aggiornamento  20 marzo 2023 10:04

Come l'industria dell'auto può sopravvivere.

Angelo Berchicci ·

L’accordo da 2,3 miliardi tra General Motors e Lg Chem finalizzato alla produzione di batterie per vetture elettriche è in ordine di tempo l’ultima manifestazione di una tendenza che nel 2019 è emersa in tutta la sua forza. I numeri di questo processo, in virtù del quale gli attori dell’automotive stanno investendo cifre sempre maggiori per creare partnership tra loro o con aziende di settori ad alta tecnologia – sono stati messi in evidenza da un report di AlixPartners.

Un difficile bilanciamento

Secondo Mark Wakefield, vice-direttore del desk automotive del centro studi, alla base del gran numero di joint venture e accordi tra aziende vi sarebbe il difficile bilanciamento tra gli investimenti destinati ai settori che diventeranno strategici in futuro - elettrificazione e guida autonoma - e quelli necessari per la continuazione della normale attività produttiva.

Nello studio di AlixPartners si stima che i costruttori arriveranno a destinare, complessivamente, oltre 85 miliardi di dollari all’anno per la guida autonoma entro il 2025, e oltre 225 miliardi di dollari l’anno per l’elettrificazione entro il 2023. Cifre difficilmente affrontabili dalle singole Case, come dimostra il fatto che nel 2018 le partnership tra aziende sono aumentate del 43% fino a toccare il numero di 543, mentre i legami più o meno informali finalizzati allo sviluppo della guida autonoma sono cresciuti del 122% (secondo gli analisti sarebbero stati 115 gli accordi di questo tipo siglati).

Le principali operazioni

Tra le principali operazioni avvenute quest’anno dobbiamo citare l’avvio del progetto di fusione tra Fca e Psa, che vede uno dei suoi motori proprio nella volontà di condividere gli sforzi nel campo dell’elettrificazione. Molto importanti sono anche l’accordo da 4 miliardi di dollari tra Hyundai Motor e l’azienda Aptiv, l’investimento da 2,6 miliardi di Volkswagen nella startup Argo Ai come parte dell’alleanza con Ford, il finanziamento da parte della Casa americana nei confronti del giovane costruttore di veicoli elettrici Rivian e il miliardo destinato da Daimler e Bmw allo sviluppo di nuovi servizi di mobilità condivisa, oltre all’annuncio di un’intesa tra Honda e General Motors per la produzione di un nuovo sistema a cella a combustibile che equipaggerà i futuri veicoli a idrogeno di entrambi i costruttori.  

Necessaria una strategia ponte

“Per sviluppare guida autonoma ed elettrificazione le Case dovranno destinare enormi quantità di denaro a investimenti di cui potranno vedere i frutti tra almeno dieci anni – scrive Mark Wakefield - nel frattempo, le aziende devono mantenersi in vita. È necessaria quindi una strategia ponte per non rimanere senza denaro nell’immediato e poter continuare a produrre automobili al passo con gli standard tecnologici, di sicurezza e ambientali. Tutto ciò in un contesto in cui l’industria fatica a reagire al rallentamento della Cina, il primo mercato mondiale. L’unica soluzione possibile è unire le forze”.

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