Ultimo aggiornamento  31 maggio 2023 12:04

F. Scott Fitzgerald, auto capolavoro.

Linda Capecci ·

“Quando ero un ragazzo, sognavo di sedermi al volante di una magnifica Stutz, bassa come un serpente e rossa come un fienile dell'Indiana”. Parole di uno degli autori più importanti della letteratura del XX secolo, l'americano Francis Scott Fitzgerald. Proprio nel 1949, 70 anni fa, usciva la prima edizione italiana di "Tenera è la notte", tradotta da Fernanda Pivano.

L'automobile è un mezzo fondamentale nella produzione dello scrittore nativo del Minnesota. Lo dimostra proprio il romanzo "Tender is the Night" - pubblicato negli Usa nel 1934 - dove si utilizza una metafora automobilistica per descrivere la trasformazione del personaggio di Nicole: da giovane donna sottomessa al marito a indipendente e libera. "Come se un telaio di un'auto da corsa, nascosto per anni sotto la carrozzeria di una berlina per famiglie, fosse riportato alla sua origine".

Il rapporto con le auto

Le quattro ruote sembrano misurare anche la distanza tra sogno e realtà nella vita dell'autore, specchio delle sue decrescenti fortune. Pur essendo sempre stato innamorato delle automobili, lo scrittore ne acquistava  di magnifiche ma sempre già usate e in pessime condizioni.

La sua prima vettura, comprata nel 1920 dopo la pubblicazione di "This Side of Paradise" è stata una coupé sportiva vecchia di tre anni; a cui hanno fatto seguito Rolls-Royce, Buick, Stutz e Packard.

Auto misteriose

E’ sorprendente poi, che nell'opera di Fitzgerald non ci siano riferimenti espliciti alla Ford Model T, simbolo indiscusso del dinamismo sociale degli anni '20 negli Stati Uniti, facilmente identificabile, tuttavia, in alcuni passaggi. Ne "Il Grande Gatsby" ad esempio, l'unica auto nel garage di George Wilson - uno dei personaggi - è "il relitto coperto di polvere di una Ford". Doveva essere proprio una Model T, l'unica prodotta dalla fabbrica di Detroit nei 17 anni che avevano preceduto l'uscita del libro. 

Metafore al volante

La vera protagonista a quattro ruote del romanzo è però l'auto di Gatsby - probabilmente una Rolls-Royce Silver Ghost del '22 - dipinta di giallo. Un colore rivoluzionario, che spicca rispetto al nero standardizzato dell'epoca. Un'auto eccessiva, opulenta, pura ostentazione di ricchezza che ha lo scopo di   conquistare il cuore della "sua" Daisy. Nell'opera-manifesto che rappresenta la favolosa "Età del Jazz" i personaggi con macchine costose finiscono per essere infelici e persi. I motori sono emblema di un materialismo che consuma.

Un "piccolo" errore

Nella quarta trasposizione cinematografica del romanzo, quella del 2013 diretta da Baz Luhrmann, che vede la straordinaria interpretazione di Leonardo Di Caprio, l'auto di Gatsby è una Duesenberg Convertible del 1929, gialla. Una licenza poetica visto che il film è ambientato nel 1922. Si tratta di una vettura interamente costruita a mano, sogno delle élite dell'epoca, che, attualmente, ha una quotazione di circa 3 milioni di dollari mentre allora ne costava 19 mila. Comunque una fortuna.

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· di Linda Capecci

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