Dopo diversi tentativi falliti (l'ultimo con la cinese oBike che si è ritirata dopo neanche un anno di attività), sembra che il bike sharing a Roma inizi a funzionare. Almeno stando ai dati registrati dal servizio Uber Jump: a poco più di un mese dal debutto, le bici rosse a pedalata assistita hanno già compiuto oltre 100mila corse (a quanto pare senza gravi episodi di furti o atti vandalici), per un totale di 223mila chilometri percorsi.
Noleggi infrasettimanali
Il tragitto medio si attesta sui 2,2 chilometri, ma c'è stato anche chi è arrivato a coprire una distanza di 28 chilometri. In generale, le bici vengono noleggiate durante i giorni feriali (il 73% delle corse) soprattutto per muoversi dai principali punti d'interscambio del trasporto pubblico che, stando ai dati registrati dalla piattaforma, sono la stazione Termini e la stazione Trastevere.
Alternativa per il centro
"I dati emersi dal primo mese di attività sono importanti", sottolinea il sindaco Virginia Raggi, "si tratta di un bilancio che dimostra come Roma sia pronta ad accogliere forme di mobilità alternativa all'auto privata. Il monitoraggio dei mezzi garantisce inoltre la sicurezza del servizio e il rispetto del decoro urbano, a vantaggio di tutti".
Ricordiamo che le bici Jump sono a flusso libero (la bicicletta può essere prelevata e riconsegnata anche al di fuori dei parcheggi riservati) ma il noleggio va comunque terminato all'interno dell'area operativa (per ora limitata ai quartieri del centro). Tutti i mezzi sono dotati di tecnologie di ultima generazione per prevenire il rischio furto e danneggiamento. Il costo è di 50 centesimi allo sblocco più 20 centesimi al minuto.