È Amazon il fornitore più innovativo in fatto di piattaforme cloud per l’auto connessa: lo sostiene Abi Research in uno studio che ha messo a confronto le 11 maggiori aziende tecnologiche che vendono servizi cloud ai costruttori. Al secondo posto, Abi posiziona il gigante dell’informatica Microsoft e al terzo Harman, un’azienda specializzata nell’offerta per l’industria automotive; al quarto c’è l'europeo Here, oggi di proprietà dei costruttori Audi, Bmw e Daimler, e i cui punti di forza sono le tecnologia di geolocalizzazione e di analisi dei dati; Google è quinta.
Costruttori sempre più digitali
Le piattaforme cloud uniscono un’offerta hardware (come i potenti computer server per conservare i dati) e software (come gli algoritmi di intelligenza artificiale). I grandi costruttori globali le usano per svolgere compiti legati alla digitalizzazione non solo dei veicoli, ma anche delle fabbriche e dei canali di vendita e contatto con clienti e fornitori.
Abi sottolinea che le case automobilistiche cercano “piattaforme scalabili e stabili, soluzioni specializzate che usano tecnologie all’avanguardia, e fornitori privi di attività concorrenti”. Amazon e Microsoft rispondono più da vicino a queste caratteristiche; in particolare Amazon (che non è solo un gigante dell’e-commerce ma la numero uno mondiale del cloud con la divisione Aws) balza in prima posizione per l’assistente vocale Alexa, implementata su un numero crescente di auto, e la capacità di offrire più soluzioni personalizzate e integrazioni con altri fornitori, tra cui la citata Here e Autonomic, la società AI di Ford.
Google, fornitore “scomodo”
Google, nonostante la forte specializzazione in intelligenza artificiale, è “solo” quinta perché il suo cloud per l’auto connessa è valutato da Abi come meno flessibile e meno diffuso globalmente. Google viene percepita dai costruttori come un concorrente perché ha una sussidiaria dell’auto autonoma (Waymo), è il marchio dei più popolari servizi di ricerca Internet e navigazione, e offre il sistema operativo Android Automotive, la versione “per veicoli” del software per smartphone più usato. I costruttori sono diffidenti: mettere Google nelle proprie auto connesse vuol dire condividere dati e brand con un partner troppo ingombrante.