Nella città di Merano, in Alto Adige, circola un bus shuttle elettrico e autonomo, adibito al trasporto di quindici passeggeri. Il mezzo – fornito da Navya, azienda francese fra i leader mondiali per la guida autonoma - viene sperimentato tra il 25 novembre e il primo dicembre. Si tratta della prima esperienza italiana – aperta al pubblico e su percorso urbano – di un bus senza conducente.
La sperimentazione
Questo mezzo a batteria è in grado di affrontare il percorso con la massima sicurezza: è l'intelligenza artificiale a guidare - con un sistema complesso di diciassette satelliti, sensori e telecamere in grado di rilevare ostacoli e pericoli inaspettati.
L'iniziativa, finanziata per 1,5 milioni di euro, è nata nell'ambito del progetto Mentor e sviluppata dal programma di cooperazione europea Interreg V/A Italia-Svizzera, con i comuni di Merano e Briga-Glis, in Svizzera, la partecipazione del parco tecnologico Techpark, la società di trasporti urbani ed extraurbani Sasa e PostAuto, in accordo con l'assessorato alla mobilità della Provincia di Bolzano e Sta Alto Adige Spa.
Sicurezza garantita
"Le nuove tecnologie per la mobilità esistono e sono sicure - sostiene Roberto Maldacea amministratore delegato di “I mobility garage”, importatore di Navya - questo bus è distribuito in 25 Paesi, e in alcuni, come la Svizzera, è già integrato nel sistema del trasporto urbano. Nell'ultimo anno, con questo veicolo sono stati percorsi un milione e mezzo di chilometri e trasportate 500 mila persone".
"È stato programmato per rispettare le regole del traffico, per capire, in anticipo se una zona è a potenziale pericolo, per la presenza, ad esempio di una scuola - insiste Maldacea - nel test di Merano il mezzo non supera i 25 chilometri orari. Il veicolo non si distrae, non parla al cellulare, non chatta e non saluta gli amici che vede per strada".