Domenica 17 novembre si celebra la giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada. Nel 2018 in Italia gli incidenti stradali sono stati 172.553 e le persone che hanno perso la vita sono state 3.334, quelle ferite 242.919. Numeri alti che fanno riflettere: parliamo di una media di 9 morti al giorno. Crescono inoltre del 26,1% i decessi di ragazzi tra 15 e 19 anni.
“La giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada deve trasformarsi in un momento di riflessione su un fenomeno drammatico, che non possiamo considerare tributo fisiologico al nostro bisogno di mobilità”, ha dichiarato Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia, che ha raccolto nel nostro Paese l'esortazione di Jean Todt, presidente della FIA (Federazione Internazionale dell'Automobile).
Le cinque regole ACI
Distrazione, velocità, alcol e droga, mancato uso di cinture e seggiolini per bambini, oltre alla scarsa attenzione a pedoni e due ruote sono le principali cause dei sinistri mortali. Per trasformare un momento di dolore in un contributo alla sicurezza e aiutare a combattere le principali cause degli incidenti, l’Automobile Club d’Italia propone cinque regole per fare la differenza:
1) La distrazione è un attimo: l’ultimo.
2) Rallenta. Tanto non si vince niente.
3) Se ti sballi e guidi sei fuori strada.
4) Certi legami allungano la vita. Cinture e seggiolini: allacciati. Sempre.
5) Utenti vulnerabili: più sono deboli più i rischi sono forti. Rispettiamoci.
Obiettivo zero morti sulle strade
“L’obiettivo zero morti sulle strade non è utopia. È una realtà ancora lontana, ma non impossibile da raggiungere. La chiave è una sola: l’educazione alla sicurezza. Per salvare un numero sempre maggiore di vite, l’ACI è da sempre impegnato nell'educazione dei giovani per una mobilità sicura e responsabile. Ciò deve avvenire sia supportando i programmi scolastici dedicati alla formazione, che potenziando gli strumenti formativi di supporto all'insegnamento e al perfezionamento della guida”, ha concluso Sticchi Damiani.