Il presidente uscente della Commissione europea Jean-Claude Juncker non crede che alla fine Donald Trump imporrà realmente le tariffe sulle auto europee importate negli Usa, minacciate nei mesi scorsi. Lo ha dichiarato lo stesso politico lussemburghese in un'intervista alla Suddeutsche Zeitung. "Trump farà alcuni rilievi, ma non ci saranno dazi sulle nostre vetture. Non lo farà. Lo dico da uomo pienamente informato dei fatti".
Gli Stati Uniti devono decidere entro il 14 novembre se imporre tariffe sull'importazione delle auto europee che - ai sensi di una legge nota come Sezione 232 - verrebbero considerate "una minaccia alla sicurezza nazionale".
I dazi ventilati da Washington sono già stati già una volta rinviati di sei mesi e gli esperti del settore dicono potrebbe succedere di nuovo. Matt Blunt, a capo di un sodalizio commerciale che rappresenta i principali costruttori americani General Motors, Ford e Fiat Chrysler ha confermato questa settimana che i gruppi rimangono “contrari all'imposizione delle tariffe della Sezione 232 su automobili o loro componenti. Un passo che alla lunga sarebbe dannoso per l'economia e l'industria automobilistica".
Accordi già siglati
Gli Stati Uniti hanno già siglato accordi commerciali con Paesi come il Giappone e la Corea del Sud. I colloqui con l'Europa sono invece andati più a rilento. In ottobre presidente americano aveva dichiarato che Washington stava comunque parlando con Bruxelles in generale dei temi legati al commercio, ma per ora ha cercato di evitare limposizione di tariffe.
A sua volta il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Steven Mnuchin ha commentato favorevolmente la crescita degli investimenti da parte delle case automobilistiche europee negli Stati Uniti, dando nuova linfa alle speranze di un'altra sospensione. Anche il presidente del Comitato finanziario del Senato di Washington Charles Grassley - che, pur essendo membro del partito repubblicano cone Trump, non ha mai nascosto le critiche alla dichiarazione dell'amministrazione federale sulle importazioni di autoveicoli come minaccia alla sicurezza nazionale - ha detto di aspettarsi che le tariffe sarebbero state nuovamente ritardate.
Un diplomatico europeo che ha preferito restare anonimo ha affermato che le discussioni stanno andando nella giusta direzione, ma ha citato la preoccupazione che Trump possa improvvisamente cambiare idea all'ultimo minuto.