Fiat potrebbe dire addio alle più piccole del segmento A. Almeno secondo quanto dichiarato da Mike Manley - ceo del gruppo FCA di cui il marchio Fiat fa parte - durante la presentazione dei risultati del terzo trimestre, “gli sforzi verranno incentrati sullo sviluppo di vetture in segmenti a più alto margine di profitto e questo comporterà un allontanamento dalle auto di taglia piccola”.
Per Manley le perdite del gruppo per 55 milioni di euro nel Vecchio continente registrate nel terzo trimestre sono da imputare a “un’esposizione molto elevata nel segmento delle piccole a basso margine e a una gamma di modelli la cui età media è la più alta del settore”.
Probabile però che le parole siano state studiate prima dell'avvio della fusione con PSA. In un'ottica di diversificare i diversi marchi della nuova galassia che si verrà a creare è probabile che proprio a FCA Carlos Tavares lasci il compito di presidiare il mercato delle citycar dal quale i francesi si apprestano ad uscire (stop alla produzione di Opel Adam e Karl e alla joint venture con Toyota per Peugeot 108 e Citroen C1).
Scomparsa dolorosa
Senza Panda e 500 Fiat si troverebbe a dover ripensare la propria gamma di modelli. Le due vetture dominano il segmento delle piccole in Europa, ma non sono certo giovani. La Fiat 500 è stata presentata nel 2007 e ha conosciuto finora solo un lieve restyling, mentre la terza e ultima generazione della Panda circola dal 2012.
Il successo delle italiane nei mercati europei è imputabile principalmente a due fattori: il buon risultato della 500 all’estero e quello della Panda in Italia. Nel primo semestre di quest’anno la 500 è stata leader del segmento con 100.150 unità in ben 11 mercati stranieri tra cui Regno Unito, Spagna, Belgio, Portogallo, Austria e Svizzera. La Panda è l’auto più venduta in Italia e, se si escludessero i suoi volumi nel nostro paese (79.979 unità da gennaio a giugno), la 500 sarebbe di gran lunga la bestseller europea.
Taglio necessario alle emissioni di CO2
Le parole di Manley sembrano poi non tenere conto del piano di elettrificazione della 500: la versione a zero emissioni della citycar dovrebbe vedere la luce nella seconda metà del 2020. Un modello utile anche per far scendere le emissioni medie di CO2 della gamma e a tagliare le multe milionarie alle quali i due gruppi saranno soggetti.