Per la prima volta dopo vent'anni al Salone dell'auto di Tokyo Carlos Ghosn - ex presidente di Nissan e capo dell'Alliance insieme a Renault e Mitsubishi - non c'è. Per il costruttore di Yokohama l'evento 2019 coincide con una fase storica turbolenta. Si fanno i conti con un calo importante di vendite e profitti, sia a livello globale che sul mercato giapponese, e con un cambio al vertice appena risolto dopo il clamoroso arresto proprio a Tokyo nel novembre del 2018 del numero uno dell'Alliance. Accusato di illeciti finanziari che tramite i suoi avvocati ha negato ancora oggi, in attesa di un processo previsto nella primavera del 2020.
La marcia elettrica
In ogni caso, l’orientamento che l’ex boss ha dato a Nissan nei quasi vent’anni della sua dirigenza continua a essere evidente. A partire dall’attenzione alla mobilità elettrica. La Casa è stata tra i pionieri del settore con la Leaf, come non ha mancato di sottolineare il vice presidente esecutivo Kunio Nagakuro, svelando al Motor Show due prototipi full-electric, la Ariya e la IMk, con il compito di raccoglierne l’eredità.
Assente, invece, il nuovo presidente dopo una transizione affidata ad Hiroto Saikawa, da grande accusatore di Ghosn a sua volta accusato di aver percepito compensi illeciti e dimessosi in settembre. Nominato al vertice ma in carica solo da gennaio Makoto Uchida, dirigente Nissan con forte esperienza in Cina e in passato in buone relazione con Renault, capofila dell'Alliance.
Le idee per il rilancio
A presentare le due concept elettriche c’era invece, oltre a Nagakuro, il capo del design di Nissan, Alfonso Albaisa, che ha sottolineato gli sforzi del costruttore in direzione dello sviluppo di nuove tecnologie. “Non stiamo solamente rilanciando il nostro impegno nel campo dei veicoli elettrici – ha affermato Albaisa - abbiamo anche intenzione di impegnarci in nuove sfide, come la guida autonoma. Stiamo sviluppando sistemi di assistenza di nuova generazione, che permetteranno di proseguire a bassa velocità senza tenere le mani sul volante, o di parcheggiare il veicolo in automatico”.
Momento difficile
I profitti della Casa hanno raggiunto il livello più basso degli ultimi 11 anni. In Giappone il costruttore continua a perdere quote di mercato e ora si trova al quinto posto, con uno share dell'11,4%. Per rilanciare le vendite e consolidare la sua situazione finanziaria, Nissan ha intenzione di introdurre più di venti nuovi modelli entro il 2025, oltre a ridurre i costi e tagliare 12.500 posti di lavoro a livello globale. Una cura pesante, anche se non come quella radicale del 1999 con cui Ghosn cominciò a riportare Nissan sopra la linea di galleggiamento, salvandola da un naufragio. Difficile tuttavia che a Yokohama come a Tokyo oggi non aleggi il suo fantasma.