TOKYO – Alfonso Albaisa, il capo designer di origine cubana della Nissan, non ci gira intorno: il concept di crossover elettrico di medie dimensioni con i suoi 4,60 metri di lunghezza rappresenta per il marchio “la nuova direzione del design”, tanto più che il modello è il suo primo prodotto da quando è sbarcato a Yokohama. Un cambiamento destinato a non restare l'unico in un gruppo con nuovo top management dal prossimo gennaio, conti in disordine da almeno tre trimestri e in navigazione tempestosa da quasi un anno per il dopo Ghosn e le relazioni con Renault, capofila dell'Alliance di cui fa parte anche Mitsubishi.
Tanta tecnologia a bordo
Ariya ha forme taglienti sotto le quali c’è tanta tecnologia, dai due motori elettrici di cui dispone insieme a una piattaforma dedicata, ai sistemi di sicurezza attiva tra i quali, spiega Albaisa, sensori e radar “annegati” nel frontale. “Abbiamo sostituito la tradizionale griglia con quello che noi chiamiamo shield”, con un doppio obiettivo sia estetico che di contenuti tech attraverso i quali chi è alla guida può ‘leggere’ la strada e “visualizzare ciò che non è in grado di vedere”.
Non sono state fornite per ora le specifiche tecniche delle due unità a batteria, anche se Kurio Nakaguro, vice presidente di ricerca e sviluppo di Nissan, ha buon gioco nel rivendicare la leadership mondiale e la lunga esperienza del marchio nell’elettrico grazie alla primogenitura di nome Leaf.
Come innovare
Il crossover a zero emissioni, dallo stile aggressivo con grandi cerchi in alluminio da 21 pollici, dovrebbe andare in produzione l’anno prossimo ed essere venduto anche in Europa. Destino diverso dell’altro prototipo presentato a Tokyo da Nissan, lMk, piccola berlina elettrica a guida autonoma dalle forme squadrate, linea che va per la maggiore in Giappone ma non nel resto del mondo. Due proposte opposte, una sola filosofia: innovare nel segno dell’elettrificazione e della sicurezza attiva.