Ormai anche i più ottimisti lo ammettono: la guida autonoma non arriverà sulle nostre strade prima di alcuni (forse tanti) anni. Tuttavia, si tratta di una tecnologia che fa registrare continui passi in avanti, l’ultimo dei quali è l’arrivo di Lyft, società di ride-hailing californiana, nella platea delle startup che mirano a sviluppare un veicolo senza pilota.
Ride-hailing autonomo
La compagnia ha iniziato a utilizzare vetture a guida autonoma, messe a punto dall’azienda NuTonomy, per i passaggi richiesti dai suoi utenti all’interno del distretto Seaport di Boston, una sorta di piccola Silicon Valley del Massachusetts. Come quelle dei suoi concorrenti - primo su tutti Uber - anche le vetture driverless di Lyft (delle Bmw Serie 5 che hanno sostituito le precedenti Renault Zoe elettriche) vedranno a bordo, almeno per questa prima fase, un guidatore di emergenza, pronto a prendere il comando dell’auto se necessario.
Tecnologia firmata MIT
NuTonomy, società creata nel 2013 dal Massachussetts Institute of Technology (MIT) e successivamente acquistata dall'azienda Aptiv, conduce già da tempo test su strada a Boston, ma è la prima volta che le sue vetture driverless diventano accessibili al pubblico.
“La nostra partnership con Lyft ha due obiettivi – ha dichiarato l’azienda in un comunicato: vogliamo che la gente tocchi con mano la guida autonoma, in modo da rendersi conto dell’impatto che questa tecnologia potrebbe avere sulla sua vita. E poi, tramite l’utilizzo quotidiano, vogliamo fornire ai nostri ingegneri dati e informazioni per migliorare il sistema”.
I concorrenti
Lyft è una delle tre compagnie che hanno ottenuto il permesso di utilizzare vetture a guida autonoma a Boston, seppur in specifiche aree della città ed esclusivamente di giorno e in condizione di bel tempo. Il settore dei robotaxi è una delle più promettenti applicazioni della tecnologia driverless, ed al momento vede confrontarsi un nutrito gruppo di aziende.
Oltre a Lyft, che sta lavorando per sviluppare un analogo servizio anche a San Francisco, dove collabora con la startup di proprietà di Apple Drive.ai, troviamo Uber, che effettua già delle corse di prova con taxi autonomi a Pittsburgh e Phoenix. E’ attiva in questo campo anche Waymo, società collegata a Google, che utilizza i suoi minivan senza guidatore a Phoenix e San Francisco, mentre sono allo stato ancora teorico i progetti di robotaxi messi a punto da Gm e Tesla.