"Più sicurezza sulle strade per ridurre i morti causati dagli incidenti: si tratta di una battaglia che vogliamo riprendere con forza e determinazione". E' quanto dichiarato dal ministro delle Infrastrutture e trasporti Paola De Micheli, nel corso dell'audizione alla Camera dei deputati il 16 ottobre scorso per spiegare ai deputati della Commissione Trasporti le linee programmatiche del suo ministero.
Per il ministro la lotta agli incidenti è un capitolo importante: "Dopo 12 anni che ciò non accadeva, nella manovra di bilancio abbiamo inserito 60 milioni di euro per rifinanziare il Piano nazionale della sicurezza stradale e gli interventi necessari per contrastare l'incidentalità".
Codice della strada: riforma va rivista
Nel suo discorso, De Micheli ha poi parlato del disegno di legge per la riforma del Codice della strada approvato lo scorso luglio in Commissione Trasporti alla Camera. "Il testo", ha detto, "è stato bocciato quasi totalmente dal ministero Economia e finanze (Mef) che nel suo parere ha lasciato in piedi pochissime norme, quindi bisognerà fare una verifica ma preferirei che se ne occupi il Parlamento: come mia modalità di lavoro non ho nessuna intenzione di invadere, se non in caso di estrema necessità, le competenze del potere legislativo, fermo restando che il ministero è disponibile a dare un contributo".
Per proseguire il suo iter, il disegno di legge (prevede tra le altre cose anche un inasprimento delle multe per il cellulare alla guida con la sospensione della patente già alla prima infrazione) deve essere esaminato dall'aula di Montecitorio e successivamente passare al Senato. Al momento, è nel programma dei lavori della Camera ma non è stata ancora fissata alcuna data in calendario.
Stop decreto "autovelox selvaggio"
Altra questione affrontata in audizione riguarda le multe: l'ex ministro Infrastrutture e trasporti era in procinto di varare un decreto attuativo sui proventi delle multe (che devono essere destinati alla sicurezza e manutenzione della strade) e sul divieto per Province e Comuni di utilizzare i dispositivi per il rilevamento della velocità senza fornire alcun preavviso agli automobilisti.
Un provvedimento che ha lo scopo di tutelare i cittadini dal cosiddetto autovelox selvaggio a cui talvolta ricorrono gli enti locali per fare cassa.
Rischio bilanci per i Comuni
Il decreto era atteso per questo mese di ottobre ma, a quanto pare, non ci sarà, almeno non a breve. "Non vi nego", ha spiegato De Micheli, "che mentre come ministro sono abbastanza d’accordo sulla destinazione dei proventi derivanti delle multe, su quel che riguarda gli autovelox ritengo che potrebbero esserci gravi problemi di natura economico-finanziaria per le Province e i Comuni. Semplicemente perché stabilisce l’impossibilità per gli Enti locali di utilizzare tali dispositivi su strade non di loro proprietà".
"Credo non si possa varare un provvedimento senza sapere chiaramente l’impatto che quest'atto amministrativo potrebbe avere sui soggetti interessati", ha concluso il ministro, "quindi ci prendiamo il tempo che serve per capire se l’allarme lanciato in materia dall’Anci e dall’Upi (rispettivamente associazione dei Comuni e delle Province) è dettato solo dall’emotività o se davvero le novità in materia potrebbero determinare un impatto negativo sui governi locali".