Incentivi per l'installazione di un impianto di ricarica domestico per l'auto elettrica da inserire nella Manovra 2019, all'interno del pacchetto di bonus per la ristrutturazione edilizia, l'efficienza energetica e l'adeguamento sismico degli edifici.
Ricarica domestica sul 730
E' una delle proposte presentate da Confindustria/Anfia (l'associazione dei costruttori e importatori italiani del settore auto), alla prima riunione del tavolo sull'automotive organizzata oggi al Mise (ministero dello Sviluppo economico) con l'obiettivo di aprire un confronto tra tutti gli operatori coinvolti per il rilancio del settore.
Entrambe le rappresentanze, in particolare, hanno chiesto al governo una forma di incentivazione diretta per l'installazione in casa dei dispositivi tramite detrazioni fiscali sulla dichiarazione dei redditi.
Ecobonus bocciato dalle imprese
Critiche invece sono state avanzate sul meccanismo bonus/malus varato dal precedente esecutivo per il triennio 2019-2021 per incentivare l'acquisto di veicoli ecologici e la rottamazione di quelli più inquinanti.
Secondo Confindustria e Anfia, infatti, gli incentivi limitati alle auto con emissioni di CO2 inferiori ai 70 grammi/chilometro, come stabilito dal sistema dell'ecobonus, e il "malus" su quelle di nuova immatricolazione ma con livelli maggiori di CO2, "oltre ad avere effetti distorsivi sul mercato, rischia anche di non produrre gli effetti ambientali attesi, visto e considerato che il disincentivo viene applicato su autovetture nuove. Resta infatti escluso dalla nuova tassazione il parco circolante più inquinante (da Euro 0 a Euro 3), che copre il 38,2% dei 38,5 milioni di autoveicoli circolanti in Italia nel 2017".