Il consiglio di amministrazione di Renault - riunitosi in sessione straordinaria a Parigi - ha sancito l'allontanamento con effetto immediato del direttore generale Thierry Bolloré. Il numero due del marchio francese è stato sostituito ad interim da Clotilde Deblos, attualmente direttrice finanziaria del costruttore.
Contrasti interni
Secondo quanto riportato dalla stampa francese - che aveva preannunciato la possibilità di una rottura con Bolloré nei giorni scorsi - il 56enne manager avrebbe pagato i pessimi rapporti con il presidente Jean-Dominique Senard il quale non avrebbe digerito, in particolare, l'opposizione del suo ex direttore alla possibile fusione tra Renault e Fca di cui si è parlato nella primavera di quest'anno a seguito dell'offerta (poi ritirata) di John Elkann.
Bolloré - alla Renault dal 2012 - non sarebbe stato particolarmente gradito neanche ai vertici di Nissan, l'alleato giapponese che proprio pochi giorni fa ha sostituito il ceo Saikawa con Makoto Uchida. Questo avrebbe creato difficoltà al processio di revisione dell'Alliance che in molti ritengono non più procrastinabile. Proprio Saikawa condivide con Bolloré il fatto di essere additato da molti come un "delfino" di Carlos Ghosn, il manager dell'Alliance arrestato nel novembre del 2018 a Tokyo per false dichiarazioni concernenti il proprio conpenso e tutt'ora agli arresti domiciliari e sotto processo in Giappone.
Macron d'accordo
L'allontanamento di Bolloré sarebbe stato avallato anche dal governo di Parigi che è proprietario del 15% delle azioni del costruttore. Il manager si sarebbe rivolto proprio al ministro dell'economia Bruno Le Maire, parlando di "un colpo di mano" ai suoi danni. L'esecutivo e - secondo i media d'Oltralpe lo stesso presidente della Repubblica Emmanuel Macron - avrebbero invece deciso di appoggiare la linea di Senard.