Tesla starebbe accelerando verso la creazione di una propria batteria. A farlo pensare è il recente acquisto da parte della factory di Palo Alto della Hibar Systems, un’azienda canadese specializzata nella produzione di batterie per veicoli elettrificati. Prima di venire acquisita, la Hibar stava lavorando ad una nuova tecnica di produzione per accumulatori agli ioni di litio.
A caccia di know-how
Non si tratta dell’unica operazione di questo genere condotta da Tesla negli ultimi mesi. La Casa aveva già inglobato la Maxwell, azienda californiana che stava sviluppando una nuova tipologia di elettrodi. Inoltre, Tesla ha da poco siglato un contratto di collaborazione con il ricercatore canadese Jeff Dahn, uno dei maggiori esperti di batterie al mondo.
In passato Elon Musk ha più volte fatto sapere che tra gli obbiettivi di Tesla c’era quello di creare una batteria con una vita utile di un milione di miglia. Esattamente lo stesso l’argomento di un paper pubblicato a settembre dal team di Jeff Dahn, in cui lo studioso sostiene che, grazie a nuovi materiali e tecniche costruttive, la batteria eterna (o quasi) non è più un miraggio.
Vantaggi competitivi
Tutti gli indizi quindi portano a pensare che Tesla voglia aumentare il proprio grado di indipendenza rispetto ai principali fornitori di accumulatori a livello mondiale, tra cui il partner giapponese Panasonic. Un modo per differenziarsi dalla concorrenza sempre più agguerrita nel campo delle auto full electric. Nulla si sa per ora sui tempi necessari per vedere una batteria marchiata Tesla. La Casa di Palo Alto, interrogata sull'argomento da alcuni media americani, ha evitato di rispondere. Per ora.