Il traguardo della Ghibli numero 100mila prodotta a Grugliasco sembra aver dato nuova fiducia a Maserati, che ha annunciato un piano di investimento di 1,6 miliardi di euro per il lancio di cinque nuovi modelli elettrificati entro il 2021.
I nuovi modelli
La prima novità che vedremo sarà l'inedita super sportiva, che debutterà già nel corso del prossimo anno. Di lei per ora si sa che verrà prodotta a Modena e sarà dotata inizialmente di un classico motore termico, mentre per la versione full-electric bisognerà aspettare ancora. E' probabile che si ispiri al concept della Alfieri presentato nel 2014 a Ginevra.
Sempre nel 2020 dovremmo assistere al debutto di una versione ibrida plug-in della Ghibli, la prima Maserati elettrificata della storia. Successivamente arriverà un nuovo suv di Segmento D, che si posizionerà al di sotto del Levante e sfrutterà la piattaforma dell'Alfa Romeo Stelvio.
La vettura sarà prodotta a Cassino, che riceverà un investimento di 800 milioni di euro per la costruzione della nuova linea di assemblaggio. L’uscita delle prime auto è prevista entro il 2021.
L'ultima novità riguarda GranTurismo e GranCabrio, che saranno prodotte nel Polo di Torino e non più a Modena. I nuovi modelli delle due Gt nasceranno su una piattaforma inedita e saranno le prime auto elettriche pure del Tridente. Per la loro realizzazione gli stabilimenti piemontesi riceveranno un investimento di 800 milioni di euro. Le prime reazioni dei sindacati si dividono tra cautela e ottimismo.
Un piano per invertire la rotta
Un programma ambizioso quello varato da Fca, che ha un unico obbiettivo: invertire la rotta e riportare la Casa di Modena su un percorso di crescita. Nel 2018, infatti, le vendite sono crollate del 28%. Il trend negativo è stato confermato anche nel 2019: nei primi sei mesi la contrazione è stata del 33% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (da 18mila unità consegnate si è passati a 13.500), mentre i ricavi hanno subito una flessione del 62%.
A causa di questa cattiva performance, la Casa di Modena ha mancato l'obbiettivo delle 75mila auto vendute che si era prefissata per il 2018 (le consegne si sono fermate a 35.300), un dato che gli uomini Maserati avevano ritenuto alla loro portata grazie all'impressionante progressione fatta registrare dal marchio negli anni precedenti.
Crescita a tre cifre
Il momento di svolta nella storia recente del costruttore è stato il 2013, quando, con l’introduzione dell'attuale modello di Quattroporte e della Ghibli, le vendite sono più che raddoppiate (+145%). L’anno successivo, caratterizzato da un altro risultato straordinario (+137%), è stata immessa sul mercato una quantità di vetture circa sei volte superiore a quella di soli due anni prima (36.448, nel 2012 erano state 6.288).
Nel 2016, grazie all’introduzione della Levante, i numeri di vendita hanno fatto segnare un ulteriore aumento del 30%, per poi raggiungere il picco nel 2017, con 51.500 vetture (+22%) e un aumento del profitto del 14%.
Pesa lo stop cinese
Le principali cause della contrazione sono da attribuire al calo della domanda in Cina e alla diminuzione di interesse dei consumatori nei confronti di berline e sportive. A Pechino nel solo 2018 le vendite di Maserati sono diminuite di oltre il 50%, un trend che sta proseguendo nel 2019: fino ad ora si è registrata una contrazione del 15% rispetto allo scorso anno, tanto da far perdere alla Cina lo scettro di principale mercato della Casa modenese, in favore del Nord America.
La rivoluzione elettrificata
Entro il 2022 Maserati dirà addio ai propulsori realizzati in collaborazione con la Ferrari per adottare esclusivamente motori elettrificati sviluppati ad hoc per le proprie vetture.
Fra tre anni, secondo i piani di Fca, la Casa di Modena potrà vantare un'offerta di modelli totalmente rinnovata. Oltre ai modelli appena annunciati, dovrebbero arrivare anche la nuova Quattroporte e il nuovo Levante. Dopo questi ulteriori debutti, la gamma Maserati sarà composta da 6 vetture inedite, 8 veicoli ibridi plug-in e 4 elettriche pure.
Per sovrintendere alla rivoluzione elettrificata, a fine 2018 è stato messo nuovamente a capo di Maserati l’ex-boss Harald Wester, che è stato affiancato da Davide Grasso, un esperto di marketing proveniente dalla Nike, in veste di direttore operativo.
I risultati si faranno attendere
Per vedere i risultati dei cambiamenti in atto bisognerà aspettare. Lo stesso ceo di Fca Mike Manley ha avvertito che anche il terzo e quarto trimestre saranno difficili, e che il brand tornerà in attivo solo con l’arrivo delle prime novità, attese per il prossimo anno.
Nonostante i tempi della ripresa si annuncino lunghi, il rinnovamento al vertice e l’aggiornamento del piano industriale sembrano aver ridato fiducia agli uomini Maserati, che entro il 2022 puntano a festeggiare nuovamente il traguardo delle 100mila unità, questa volta di auto vendute all’anno.