Sono passati cinquantatré anni da quel 1966, l’anno del debutto al Salone dell’auto di Torino, della prima Maserati Ghibli. Disegnata da un giovanissimo Giorgetto Giugiaro, sensuale e affascinante come poche, sotto il lunghissimo cofano nascondeva un gioiello di ingegneria: 8 cilindri a V, 4,7 litri, quattro carburatori doppio corpo Solex e 315 cavalli. La nuova versione - presentata nel 2013 - ha appena festeggiato le 100mila unità. Un traguardo notevole.
Certo, il segno dei cambiamenti è evidente: le GT oggi si sono quasi estinte mentre i suv stanno vivendo il loro momento di gloria. Fatto sta che, se il primo suv di lusso della galassia Fiat Chrysler Automobiles ha la trazione integrale, condivide la base meccanica con le berline Ghibli e Quattroporte e monta un V6 biturbo da 430 cv sviluppato in collaborazione con Ferrari, la Ghibli aveva rigorosamente la trazione posteriore, costava 7 milioni e 800 mila lire e aveva un compito pesante sulle spalle: sostituire la Mistral.
Cambio manuale a 4 marce
A guardarla oggi è ancora bellissima. Certo, è una sportiva con più di mezzo secolo sulle spalle, con le sospensioni anteriori a triangoli sovrapposti, le posteriori a molle a balestra e il cambio manuale a 4 marce. Lo sterzo ovviamente non aveva nessun servomeccanismo e per fare manovra servivano due braccia allenate.
Montava dei cerchi da 15”: oggi, inseguendo un’inarrestabile tendenza al gigantismo, la Levante, per esempio è arrivata a 20. All'epoca anche i freni di auto come la Ghibli non avevano aiuti elettronici, a fronte di prestazioni che invece erano notevolissime (265 chilometri orari la velocità massima); ecco, rimettersi al volante di un’auto così oggi, per chi non è abituato a quella “purezza” di sensazioni, richiede qualche accortezza.
Per far battere il cuore
Se quegli anni vi fanno battere forte il cuore, insieme alla Ghibli c’erano altre auto straordinarie, come la De Tomaso Mangusta, o la Ferrari 365 GTB/4. Ma se è la Ghibli l’oggetto del desiderio, mettete in preventivo un assegno da almeno 200mila euro per un esemplare del ’67. Cercatela soprattutto in Inghilterra e negli Usa, ma preparatevi a una lunga e paziente ricerca, lei, la Ghibli, non è mai stata una preda facile.