BARCELLONA - Fuggire dalle apparenze. Perché se fuori la nuova Land Rover Discovery Sport sembra identica alla versione precedente, sotto la scocca cambia tutto. O quasi. E’ sufficiente un solo sguardo per accorgersi che gli inglesi hanno utilizzato la matita leggera per aggiornare la linea.
Immagine più sportiva
D’altronde i numeri sembrano premiare il disegno originale dell’ultima generazione di Gerry McGovern (2015): oltre 475mila unità vendute, bestseller della Casa inglese negli ultimi tre anni. Senza contare che, grazie a un prezzo definito in Land Rover “accessibile per la categoria”, ha avvicinato al marchio una clientela più giovane. Ecco allora che gli interventi nel design sono stati minimi: paraurti, calandra anteriore e fari a led. “Tutti incentrati nel dare un’immagine più sportiva alla vettura e con le luci creare la firma della famiglia Discovery”, ci spiega Il designer Lee Perry.
La console centrale
Più pesante la mano all’interno, dove acquista maggiore importanza lo sviluppo verticale della console centrale, che ruota intorno al grande display touch da 10,25 pollici (più intuitivo di quello adottato nella precedente versione); materiali e assemblaggi puntano poi diritti verso la parte alta della gamma del marchio, ovvero le “sorelle ricche” di Range. L’accessibilità al divanetto posteriore (7 posti) è ora più semplice e all’interno i vari contenitori presenti consentono di stoccare più oggetti.
Una nuova architettura
Ma è sotto l’abito che il cambiamento è radicale: l’architettura della Discovery Sport si sviluppa ora sulla nuova Premium Tansverse Architecture (la stessa della Evoque). Soluzione che nell’uso quotidiano si traduce in maggiore manegevolezza, reattività e soprattutto nella possibilità di essere elettrificata. La Discovery Sport può contare da subito su un sistema di ibridizzazione leggera (mild hybrid):un generatore – starter recupera l’energia normalmente dissipata in decelerazione e frenata e la immagazzina all’interno di batterie al litio, per poi utilizzarla alle basse velocità per aiutare il motore tradizionale. Benzina 2 litri da 200 o 250 cavalli o diesel 2 litri da 150, 180 e 240 cavalli, che sia. A fine anno è previsto l’arrivo della tecnologia ibrida ricaricabile plug-in.
Il cofano è invisibile
Senza dimenticare l’invisibilità: a bordo ora si può contare sul ClearSight Ground View che riporta nel display centrale quello che c’è sotto il cofano, rendendo facile quello che non è, in particolare in fuoristrada, ambiente dove la Discovery Sport, pur nelle forme di un suv da città, continua a dare il massimo. Lo specchio retrovisore si trasforma in uno schermo video nel quale appare in alta definizione la zona retrostante il veicolo.
Come va
In strada la Discovery Sport, provata con il 2.0 diesel da 240 cavalli, è confortevole e silenziosa. Il motore ha il “tiro” giusto senza eccessi e tentennamenti quando si tratta di spingere, nonostante un peso non proprio leggero di quasi 2 tonnellate. Cambio a 9 rapporti veloce ad assecondare le esigenze anche se con qualche strappo di troppo quando si tratta di accelerare rapidamente alle marce inferiori. Lo sterzo è ora più preciso e consente manovre veloci e senza sforzo. Il meglio? Neppure a dirlo, in off-road: l’auto si arrampica con facilità e supera anche i test più estremi. Con un vantaggio non da poco in termini di sicurezza: nelle situazioni più complicate è in grado di accelerare e frenare da sola. Prove di guida autonoma in fuoristrada.
La nuova Land Rover Discovery è prodotta nello stabilimento di Halewood in Inghilterra ed è già in vendita in Italia con prezzi di listino a partire da 39mila euro.