Uber utilizzerà i sensori degli smartphone per controllare che non vi siano imprevisti durante i tragitti a bordo delle sue automobili. Un nuovo aggiornamento dell’app, per ora disponibile solo negli Stati Uniti, monitorerà la situazione della vettura tramite i sensori presenti nei telefoni di guidatore e passeggero, come Gps, accelerometro e giroscopio.
Qualora venisse rilevata un’attività irregolare, come una sosta prolungata o una forte decelerazione, sugli smartphone di autista e cliente apparirà una schermata tramite la quale confermare che sia tutto a posto o, in alternativa, contattare il 911 o il call center di Uber. Grazie ai processi di machine learning, la compagnia americana assicura che l’app sarà in grado di riconoscere i falsi allarmi, ad esempio qualora il cliente dovesse dimenticare il telefono nell’auto.
Le controversie
In diverse aree geografiche i servizi di ride hailing sono sotto pressione perché non garantirebbero un adeguato livello di sicurezza. Diversi casi di rapine ai danni degli autisti Uber si sono verificati in Massachusetts, mentre Lyft è stata citata in giudizio in California da 14 donne che avrebbero subito abusi da parte dei conducenti. Le Corti di Texas, Massachusetts e California hanno aperto indagini per appurare quanto siano effettivamente rischiosi i servizi di taxi privati.
Maggior attenzione alla sicurezza
Da mesi Uber è impegnato ad alzare i propri standard di sicurezza. Anche in Italia hanno debuttato nuove funzionalità, come la possibilità di condividere in tempo reale posizione, tragitto e dati del guidatore con 5 contatti preselezionati e di cancellare l’indirizzo preciso di salita e discesa dei clienti dalla cronologia.
Inoltre, l’ultimo aggiornamento permette a passeggeri e autisti di contattare le forze dell’ordine direttamente dall’app e di chiamarsi al telefono senza far apparire il loro numero.