Dopo sedici ore di trattative, le forze politiche che sostengono il governo di Angela Merkel - i conservatori della Cdu e della Csu e i social democratici della Spd - hanno trovato un accordo per finanziare con quasi 100 miliardi di euro fino al 2030 un piano di progressiva riduzione delle emissioni.
L'intesa prevede, tra l'altro, un aumento della tassazione della benzina e del gasolio (+3 centesimi al litro dal 2021 e +10 dal 2026). I fondi così raccolti andranno a sostenere anche la prevista crescita delle detrazioni fiscali a favore dei pendolari (dal 2021 la cifra per chilometro deducibile dalla tasse salirà di 5 centesimi, passando da 30 a 35) e altre disposizioni, come il calo dei biglietti ferroviari, previsto dal 2020. Aumenteranno invece i prezzi dei biglietti aerei.
La scelta tedesca arriva proprio quanto l'Ocse (l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo in Europa) ha rilevato che la tassazione sui carburanti più inquinanti sarebbe troppo bassa per contrastare più efficacemente i cambiamenti climatici. In Italia, il piano di contrasto ai cambiamenti climatici proposto dal ministro dell'Ambiente Sergio Costa è stato per ora fermato, alla ricerca di una copertura finanziaria.
Parola di Angela Merkel
Pochi giorni fa, intervenendo al Salone dell'auto di Francoforte, la cancelliera Angela Merkel aveva parlato di "porre un prezzo" alle emissioni di anidride carbonica soprattutto per alimentare la domanda di auto elettriche, e "assicurarsi che tutte le innovazioni seguano la strada della riduzione della CO2".
Commentando la decisione di oggi, la primo ministro ha ricordato che gli obiettivi dichiarati nel 2007 (riduzione delle emissioni del 40% entro il 2020) non sono stati raggiunti ma che questo non impedirà al suo governo di perseguire gli step successivi: - 55% entro il 2030 e neutralità completa per il 2059.