I mercati dell'auto mondiale perdono colpi, dalla Cina all'Europa passando per gli Stati Uniti. La guerra dei dazi tra Washington e Pechino e quella potenziale tra Usa e Unione Europea stanno condizionando pesantemente l’economia globale: tira aria di recessione, c'è stata una contrazione nei commerci e l'auto sembra farne maggiormente le spese, anche perché c'e una minor fiducia dei consumatori, che in molti casi rinviano la decisione d'acquisto.
Stagnazione europea
In Europa, ad agosto le immatricolazioni sono calate dell’8,6%, mentre il trend dall’inizio dell’anno fa registrare un -3,2%. E se il risultato negativo del Vecchio continente non stupisce, vista la sostanziale stagnazione in cui versa l’economia europea, inaspettati sono i dati che provengono dagli Stati Uniti.
L'America a due facce
Nel primo quadrimestre dell’anno, mentre l’economia americana cresceva del 3,1%, le vendite di auto diminuivano esattamente della stessa entità. A fine 2019, la crescita statunitense, pur rallentando, dovrebbe restare solida, ma non sarà così per l'auto: secondo le previsioni del centro di analisi Edmunds, le vendite di veicoli dovrebbero diminuire del 2,3%, una tendenza che nel 2020 dovrebbe acuirsi fino a toccare il -6%.
La frenata cinese
L’economia cinese, che sta rallentando ormai da tempo, dovrebbe comunque chiudere il 2019 con una crescita del 6%. Il mercato dell’auto, invece, già dall’anno scorso fa segnare dati negativi. Nel 2018 la diminuzione delle vendite era stata del 3%, mentre quest’anno si dovrebbe arrivare al -6%. Ad agosto le vendite di veicoli hanno fatto registrare una contrazione del 6,9%, e per la seconda volta consecutiva a diminuire sono state anche le elettrificate (-15,8%).
Se le cose peggiorassero, la Cina diventerebbe un grande problema per l'industria straniera - tedesca in primis - che nel Paese ha dirottato enormi investimenti in joint venture con produttori locali. Tanto più che proprio le grandi trasformazioni in atto nel settore - elettrificazione e guida autonoma - aumentano la pressione su tutti i costruttori.
Margini e riduzione della CO2
In Europa, il rallentamento del mercato avviene in un periodo in cui le Case stanno spendendo molto per rispettare i limiti alle emissioni di CO2 imposti dalla Commissione europea. I margini di guadagno, già risicati in un mercato storicamente complesso, sono sempre più ridotti (per chi non è già in perdita) ed è sempre più necessario trovare nuove economie di scala, come stanno provando a fare Volkswagen e Ford.
L'industria dell'auto, per bocca del presidente dell'associazione dei costruttori (e di Psa) Carlos Tavares, ha chiesto ai governi di sostenere la domanda di auto elettriche con incentivi, trovando un appoggio nelle parole della cancelliera tedesca Angela Merkel. Al Salone di Francoforte si è vista un'offerta sempre più ampia di auto elettrificate, presto su un mercato che nel segmento è tuttavia fatto ancora di piccoli numeri: ma basterà tanta offerta a creare finalmente una domanda seria?