La città cinese di Guiyang, capitale della provincia di Guizhou, ha eliminato ogni limitazione alla vendita di auto nuove. Si tratta della prima amministrazione a rispondere positivamente all’appello di Pechino, che ha chiesto di abolire le normative che negli anni scorsi hanno ristretto il numero di veicoli immatricolabili.
Una targa speciale per circolare in città
Per contenere i livelli di traffico (a fronte di 4,9 milioni di residenti la città conta oltre 2 milioni di veicoli), nel 2011 le autorità di Guiyang hanno iniziato ad emettere speciali targhe che consentono la circolazione all’interno dell’area urbana, e ha posto un tetto di 2000 nuovi permessi ogni mese. Dal mese di settembre, si apprende sul sito dell’amministrazione, le immatricolazioni non saranno più sottoposte a contingentazione.
Una mossa per sostenere il mercato
Il governo cinese spera che eliminando le restrizioni poste dalle città la crisi del settore automotive possa alleggerirsi. Nel 2018 il mercato dell’auto ha subito una contrazione del 4%, la prima dal 1990. Secondo gli ultimi dati della Caam (China Association of Automobile Manufacturers), l’associazione cinese dei costruttori, ad agosto le vendite di veicoli hanno fatto registrare una diminuzione del 6,9%, il quattordicesimo risultato negativo consecutivo.
Vendite ancora in calo
A causa delle controversie commerciali con gli Stati Uniti, gli analisti prevedono di chiudere il 2019 con un calo del 5% circa. Proprio per sostenere le vendite a giugno le città di Guangzhou e Shenzhen avevano annunciato di voler innalzare di circa 180 mila unità (un incremento del 60%) il limite massimo di veicoli immatricolabili fino al dicembre 2020.