Ultimo aggiornamento  27 marzo 2023 23:21

General Motors, 49mila dipendenti in sciopero.

Linda Capecci ·

I lavoratori iscritti al sindacato United auto workers (Uaw), poco dopo la mezzanotte (ore 6.00 del 16 settembre in Italia) hanno incrociato le braccia per chiedere alla General Motors, il colosso automobilistico americano, di migliorare salari e benefit e riaprire stabilimenti chiusi o a rischio dopo che le trattative sul rinnovo del contratto si sono arenate.

Erano 12 anni che non avveniva uno sciopero alla GM. L’astensione dal lavoro ha coinvolto finora 49mila dipendenti e interessa 55 siti tra magazzini e impianti. Donald Trump ha invitato via Twitter la società e i sindacati ad "andare d'accordo e trovare un'intesa”.

Rapporti tesi

In 21 anni solo due volte la Uaw è scesa in campo contro il gigante dell'automotive, l'ultima nel 2007: allora riuscì a mobilitare 73mila dipendenti in un’ottantina di stabilimenti.

La posta in gioco in questi casi è alta, basti pensare che il solo impianto di assemblaggio perde 1,3 milioni di dollari l'ora quando è fermo.

"Comprendiamo chiaramente le difficoltà che la nostra azione può causare - ha dichiarato Terry Dittes, vicepresidente della Uaw - ma pretendiamo un salario equo e una dignitosa assistenza sanitaria".

I rapporti fra la società di Detroit e i sindacati si sono inaspriti già da fine novembre, quando la ceo Mary Barra ha annunciato la chiusura di sette siti, di cui cinque in Nord America,e il conseguente taglio di 14mila posti di lavoro tra Stati Uniti e Canada: decisioni che hanno fatto infuriare anche la Casa Bianca, prese dall’azienda per fronteggiare la crisi del settore automobilistico causata dal calo delle vendite e dalle tensioni commerciali tra Usa e Cina.

La protesta

Il sindacato sostiene che General Motors stia anteponendo il guadagno alle tutele salariali dei dipendenti. La società da parte sua ha dichiarato di aver favorito una migliore ripartizione delle retribuzioni e dei profitti per gli iscritti al sindacato, insieme a nuovi investimenti per creare posti di lavoro.

Lo speciale fondo sindacale per gli scioperi ha in cassaforte 750milioni di dollari: questo consente alla union di compensare gli astenuti dal lavoro con una paga di 275 dollari a settimana per un periodo prolungato.

Gm, invece, dispone in magazzino 795mila veicoli, una scorta utile a fronteggiare il blocco della produzione per 77 giorni.

Lo sciopero però minaccia il lancio di nuovi modelli redditizi: da una ridisegnata Chevrolet Silverado al pick up della serie GMC Sierra.

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