FRANCOFORTE - Dentro e fuori, un mondo diverso. In queste ore all’interno della Fiera di Francoforte va in scena il Salone dell’auto, evento dimezzato da assenze e ridimensionamenti ma appuntamento importante per avere indicazioni sul futuro del settore. La direzione intrapresa dall’industria è unica e condivisa: elettrificazione. Il manifesto si può considerare la nuova Volkswagen elettrica ID.3 modello che nelle promesse (e speranze) del gruppo tedesco dovrà garantire numeri milionari, alla pari del vecchio Beetle o della intramontabile Golf. La ID.3 è solo uno dei modelli a batteria che qui a Francoforte hanno invaso Hall e non solo. Mal contati sono circa venti.
Non c'è interesse
È sufficiente uscire dalle porte girevoli della fiera perché l’immagine del mondo ovattato vista all’interno, cambi rapidamente. Un sondaggio – con tutte le avvertenze del caso sulla rappresentatività – disegna ben altra realtà: i tedeschi non amano l’auto elettrica. E non la comprano. Secondo i numeri di un’indagine dell’azienda energetica Eon, ripresa da Bloomberg, appena il 16% di chi vive in Germania acquisterebbe una vettura a sole batterie. E i risultati si vedono dalle immatricolazioni: ogni mese si vendono circa 5mila elettriche e il “vecchio” diesel vale ancora il 30% del mercato.
I numeri che pesano
Numeri che di certo non faranno felice Volkswagen che ha deciso di investire fino al 2023 qualcosa come 30 miliardi di euro sull’elettrificazione della sua gamma. Le colonnine da queste parti sono 17.400: tante ma decisamente poche in un Paese dove circolano qualcosa come 47 milioni di auto. I prezzi poi non aiutano: la stessa ID.3 definita come “accessibile” ha un prezzo di partenza che si avvicina a 30mila euro. A questo punto non resta che aspettare di vedere se l’aumento dell’offerta possa in qualche modo stimolare interesse e domanda verso i veicoli a batteria, in Germania e altrove. Con una nota positiva: l’Italia è il mercato più promettente con un 36% dei clienti che acquisterebbe oggi un’auto elettrica. Un buon inizio.