Faraday Future, la startup cino-americana specializzata nello sviluppo di veicoli a batteria, si è affidata all'ex responsabile della divisione mobilità elettrica di Bmw per superare le proprie difficoltà finanziarie. Carsten Breitfeld - che ha giocato un ruolo fondamentale nel debutto sul mercato del marchio Bmw con l’all-electric i3 e il plug-in Hybrid i8 - sarà il nuovo ceo della società di Los Angeles: l’obiettivo è quello di rilanciare il brand e mettere finalmente in produzione la sua FF 91.
Nuovo salvataggio
L’ingegnere tedesco - che vanta anche una grande esperienza nell’ambito della produzione di vetture elettriche presso le startup cinesi del settore Byton e Iconiq - sarà il successore di Jia Yueting,il fondatore di Faraday Future, che continuerà a ricoprire un ruolo fondamentale nell’azienda come direttore operativo.
L’obiettivo principale di Breitfeld è l’avvio della produzione in serie del FF 91, rivelata per la prima volta al Las Vegas Consumer Electronics Show del 2017. I pesanti debiti contratti da Faraday, attribuiti al dispendioso stile di gestione di Yeuting e agli alti costi di assemblaggio ad Hanford, in California, ne hanno rimandato la messa in produzione. La FF 91 presenterà una gamma di motori in due o tre configurazioni, i prezzi devono ancora essere rivelati ma dovrebbero aggirarsi intorno ai 120mila dollari.
La prospettiva
Faraday intende avviarne l'assemblaggio entro il 2020, mentre per quello dell’FF 81 – un modello di ridotte dimensioni, che ancora deve essere svelato – bisognerà attendere il 2022.
Altro obiettivo del nuovo Ceo è il rafforzamento dello staff in Nord America. La startup cino-americana attualmente conta 600 impiegati, la metà nella sede californiana.
“Per ora la priorità è quella di riprendersi dal punto di vista finanziario – ha dichiarato Breitfeld - sono necessari fondi per almeno 100 milioni di dollari per riuscire ad accedere ai mercati più importanti”.
Una storia travagliata
Fondata nel 2014 a Los Angeles dall’imprenditore cinese Jia Yueting, per costruire auto elettriche destinate a sfidare nel mercato le vetture della Tesla, Faraday Future non è ancora riuscita a decollare.
La sua è una storia di patti falliti e peripezie finanziarie: prima c'è stata la joint venture del 2017 con Season Smart costata a quest’ultima un impegno di 2 miliardi di dollari. Poi è stata la volta del gruppo Evergrande, di proprietà di Hui Ka Yan, terzo uomo più ricco della Cina, che ha investito in Faraday Future lo stesso capitale nel 2018.
Stavolta la società californiana è riuscita a salvarsi da un fallimento quasi certo tramite l'accordo con The9 Limited, una società cinese di videogiochi online che potrebbe portare nelle casse dell’azienda 600milioni di dollari.