Non ci sono soltanto le frizioni tra Usa e Cina a tenere alta l'attenzione degli osservatori economici nel mondo. Da qualche settimana è in corso un'altra "guerra" commerciale che preoccupa e non poco. E' quella - combattutta a colpi di boicottaggi e freni all'import-export - tra Giappone e Corea. Che sta interessando con effetti negativi anche il mondo dell'auto.
Tutti i numeri
Secondo gli ultimi dati dal Kcs - il servizio doganale coreano - a luglio 2019 le importazioni di vetture giapponesi nella penisola sono diminuite del 17,2% rispetto a giugno di questo stesso anno, fermandosi a 65,7 milioni di dollari. Il calo su base annua raggiunge il 34,1%.
Tutti i principali marchi giapponesi sono colpiti. Per la Korea Automobile Importers & Distributors Association, a luglio le vendite di Toyota sono scese del 38% rispetto al mese precedente, quelle di Honda del 42%, mentre Nissan è calata del 20%
I perchè della crisi
I motivi delle frizioni fra i due Paesi che stanno portando a questo scontro commerciale sono molto lontani e risalgono addirittura a oltre 100 anni fa.
Dal 1905 e praticamente fino alla fine della seconda guerra mondiale la Corea è stata occupata, diventando dal 1909 provincia dell'impero giapponese. In particolare con l'avvicinarsi del secondo conflitto mondiale centinaia di migliaia di coreani (stime parlano di 750mila) sono stati costretti a lavorare - in condizione vicine alla schiavitù - per gli occupanti.
Da qui un crescente sentimento di rivalsa che ha trovato in Corea espressione nell'ascesa al potere dell'attuale presidente Moon Jae-In, in carica dal 2017. Recentemente - proprio su spinta del capo dello stato - il tribunale di Seul ha ordinato ad alcune imprese giapponesi di pagare un risarcimento per le vittime sudcoreane e le persone costrette ai lavori forzati durante la seconda guerra mondiale.
Una provocazione, secondo Tokyo, la cui risposta non si è fatta attendere. Lo scorso 4 luglio sono stati imposti limiti all'esportazione di materiali ad alta tecnologia a Seul. Inoltre, il 2 agosto, il Giappone ha rimosso la Corea dalla sua "white list", che include i parter commerciali preferiti, dando ancora più forza al movimento favorevole al boicottaggio che sembra essere destinato a continuare e a inasprirsi.
Un'altra vittima
Curiosamente - sempre secondo la dogana coreana - ci sarebbe un'altra vittima della guerra commerciale in atto fra i due Paesi: la birra. Le importazioni dal Giappone di questa bevanda sarebbe crollate in Corea del 45% rispetto al mese precedente e del 35% su base annua.