Anche la IndyCar - il campionato di velocità a stelle strisce nato nel 1996 e che si disputa sia su circuiti cittadini che sui tradizionali ovali americani - ha annunciato l'intenzione di diventare più "verde". A partire dal 2022, le auto in competizione saranno ibride e utilizzeranno una combinazione di motori a combustione interna realizzati da Honda e Chevrolet e un sistema ibrido di un fornitore unico. Le vetture potranno contare così su quasi 900 cavalli di potenza: oggi le partecipanti al campionato non vanno oltre i 700.
Come la F1
La tecnologia ibrida adottata assomiglia molto a quella in uso in Formula 1 con il Kers e precede, come specificato in un comunicato del campionato, "un motore multifase, un inverter e un dispositivo di accumulo elettrico che creerà il recupero di energia dal sistema di frenatura dell'auto".
Previsto inoltre il debutto di un nuovo motore a combustione interna, chiamato formula 2022. Non solo le auto bruceranno meno carburante, ma il sistema ibrido consentirà ai piloti di riavviare il loro veicolo dal posto di guida: finora in Indycar sono stati sempre utilizzati avviatori elettrici manuali manuali.
"Veloci e rumorosi"
"Andiamo verso il futuro, rimanendo fedeli alle nostre radici: vogliamo essere veloci, rumorosi e autentici e allo stesso tempo aggiungere la tecnologia ibrida che è un elemento importante per la serie e per i nostri produttori di motori", ha affermato il presidente di IndyCar Jay Frye.
Questa non è la prima volta che il campionato americanop abbraccia la più moderna tecnologia. Negli ultimi anni sono stati introdotti sul fianco delle vetture dei pannelli a LED che mostrano al pubblico la posizione in gara in tempo reale, la telemetria del pilota in streaming direttamente a disposizione dei fan e delle telecamere ad alta definizione inserite nell'abitacolo.