Venerdì Juan Rodriguez - come racconta il Time - ha caricato i figli in auto per portarli all’asilo prima di recarsi al lavoro, a New York, come tutte le mattine. Dopo aver accompagnato il più grande, di 4 anni, si è diretto all’ospedale dei veterani del Bronx, dove lavora, dimenticando i gemellini di un anno sul sedile posteriore della sua Honda, per 8 ore.
La temperatura sfiorava i 30 gradi, i bambini non ce l’hanno fatta. Il padre, disperato, si è reso conto dell’accaduto solo dieci minuti dopo essere rientrato in macchina. In stato di shock ha spiegato di essere sicuro di averli lasciati all’asilo: un caso di amnesia dissociativa.
Il decreto in Italia
Secondo la no profit kidsancare.org negli Stati Uniti in media 38 bambini l’anno perdono la vita in questo modo. In Italia, invece, si conta un caso ogni 12 mesi: l’ultima vittima a Pisa, nel 2018. In seguito a quella tragedia il Parlamento ha approvato - come abbiamo scritto nel nostro articolo - il decreto “Salva bebè”, che rende obbligatorio l’uso dei seggiolini con i dispositivi antiabbandono.
La legge prevede multe fino alla sospensione della patente in caso di recidiva. La norma sarebbe dovuta scattare dal 1 luglio ma l’entrata in vigore è stata rinviata a data da stabilire: manca il decreto attuativo del ministero dei Trasporti. Dovevano essere definiti i dettagli sui dispositivi da adottare, la bozza invece non è ancora stata approvata. Dunque bisognerà aspettare.
I dispositivi
Niente sanzioni per il momento, ma questo non vuol dire che non si possano adottare precauzioni da subito. E’ bene munirsi dei dispositivi antiabbandono. In commercio ci sono già seggiolini o con sistemi incorporati per indicare la presenza del bambino tramite la temperatura corporea, o sensori esterni che rilevano gli stessi dati. Gli allarmi possono essere indipendenti - per esempio con avviso sonoro - o collegati al cellulare.