Il nuovo film di Quentin Tarantino “C’era una volta a...Hollywood”, è uscito negli Stati Uniti il 26 luglio ma farà il suo ingresso nelle sale italiane il 19 settembre: sulla locandina Leonardo Di Caprio e Brad Pitt sono appoggiati ad una Cadillac color crema.
La storia
Siamo nella Los Angeles del ’69: la guerra in Vietnam, la cultura hippy, la musica, tutto è in trasformazione. Rick Dalton, attore televisivo in declino e Cliff Booth, il suo stuntman - rispettivamente interpretati da Di Caprio e Pitt - sono in crisi. Intorno a loro Hollywood sta cambiando e così il cinema: i due si sentono ormai estranei all’ambiente tanto da voler tentare la via degli spaghetti western. Il titolo del film infatti è un chiaro omaggio a Sergio Leone, maestro del genere e uno dei registi più amati da Tarantino.
Un giorno Rick e Cliff scoprono che accanto a casa loro si sono trasferiti Roman Polanski e la moglie Sharon Tate, tra party e corse clandestine. La nona pellicola del regista americano racconta, infatti, tra l'altro, uno dei capitoli più cupi della cronaca nera dell'epoca: la tragica strage di Cielo Drive per mano della Manson Family compiuta esattamente 50 anni fa, il 9 agosto 1969. Una nota di cronaca: la villa in questione è stata appena messa in vendita, arredi compresi, per due milioni di dollari.
Il regista e le auto
Il re del pulp è senz’altro ricordato per le sequenze splatter e grottesche che hanno fatto dei suoi film delle opere di culto: orecchie tagliate, teste che cadono, occhi cavati e zampilli di sangue a non finire.
Tarantino però, non è solo questo, e se c’è qualcosa che trapela dalla sua opera oltre a un‘innata tendenza al black humor, è il suo amore per le auto d’epoca: vere e proprie protagoniste o espressione di un'estetica vintage dal sapore americano.
E’ sui sedili posteriori di una Pontiac Lemans rosso mela del ‘72 che Mr Orange, interpretato da Tim Roth, si contorce e perde sangue dall’addome gridando ossessivamente “E’ tutto ok!”, nella storica sequenza de "Le Iene".
Come si può dimenticare John Travolta nei panni di Vincent Vega, in "Pulp Fiction"? È a bordo di una Chevrolet Chevelle Malibu del ‘72 rosso fiammante che, lui e Mia, interpretata da Uma Thurman, raggiungono il kitsch locale anni ‘50 in cui si scateneranno sulle note di “You never can tell” di Chuck Berry.
Un amore che continua
E ancora, ecco una Volkswagen Karmann Ghia Convertible carta da zucchero del ’72 che sfreccia verso il Messico. Occhiali da sole e chioma bionda al vento: al volante c’è Uma Thurman nei panni di una killer che - sguardo in camera - espone il suo piano di vendetta. E’ l’incipit di "Kill Bill Vol.2".
Tante altre auto sono entrate nell'immaginario comune grazie a Tarantino: una volta vista la Pussy Wagon di "Kill Bill Vol. 1" - una “fiammante” Chevrolet 2500 Crew Cab Silverado del '97- non la si scorda più.
Nel 2007 è la volta di "Grindhouse": un chiaro riferimento ai film d'exploitation (carichi d'azione, adrenalina e violenza), un on the road che ruota interamente intorno alle auto e al mondo degli stuntman. Protagonista del film è una Chevrolet Nova SS del ’71 “a prova di morte”, guidata dal misogino assassino Mike, con tanto di teschio e tibie incrociate a decorare il cofano. Il film è una sfilata di americane d’epoca: dalla Dodge Charger del ‘69 e Challenger del ’70 alla Ford Mustang del ’72.
Chissà quante sorprese, anche in tema di auto, ci riserverà "C'era una volta a...Hollywood".