Per anni la Norvegia è stato uno dei paesi al mondo più favorevole alla diffusione delle auto a batteria e i risultati delle vendite lo confermano. Secondo quanto stimato dalla Associazione Norvegese Veicoli Elettrici - i mezzi a zero emissioni potrebbero arrivare, entro fine 2019, a rappresentare il 50% delle immatricolazioni.
Parcheggi e ricariche a pagamento
Ultimamente, però, qualcosa ha iniziato a cambiare. Lo conferma un recente rapporto pubblicato dal sito francese Autoactu: in Norvegia stanno aumentando i pedaggi urbani per le elettriche e in molte città sono stati ridotti i vantaggi economici e pratici che fino a ieri convincevano il pubblico a scegliere le auto a zero emissioni. Come le aree di sosta e ricarica delle batterie gratuite, oggi sempre più rare. Oppure il privilegio di usare le corsie dei bus, condizionato adesso alla presenza a bordo di almeno due persone.
Questo ha portato a un aumento delle spese di gestione giornaliera per un’auto elettrica passate da 10 a circa 15 dollari. Senza contare che le esenzioni fiscali, garantite fino al 2021, iniziano ad essere messe in discussione perché la loro incentivazione ha un costo troppo elevato per il Paese.
Troppi incidenti
"In Norvegia abbiamo sovvenzionato le auto elettriche soprattutto in considerazione delle emissioni di CO2 inferiori rispetto a quelle dei motori convenzionali” ha detto Bjart Holtsmark, ricercatore del Norwegian Institute of Statistics. “Ci sono pero altri costi sociali di cui tenere conto indipendentemente dal tipo di vettura”. Ad esempio le spese per gli incidenti che secondo una ricerca di Gjensidige, il più grande assicuratore norvegese, vedono le elettriche coinvolte il 20% in più rispetto ai modelli termici a causa - im particolare - della loro capacità di accelerare molto rapidamente.