L’intero settore di ricerca che si occupa dello sviluppo del sistema di assistenza alla guida Autopilot sulle Tesla corre il rischio di fermarsi. Il licenziamento, avvenuto lo scorso maggio, di Stuart Bowers - uno leader del team di ricercatori e ingegneri - ha innescato una ondata di dimissioni tra gli esperti incaricati di realizzare uno dei tanti sogni di Elon Musk: quello di avere una completa funzione di guida autonoma su tutti i suoi veicoli entro il 2020.
Bowers era il responsabile operativo del progetto Autopilot e lavorava a stretto contatto con l'esperto di servizi di ricerca Andrej Karpathy, a capo dell’area tecnica.
Cervelli in fuga
Secondo alcuni anonimi “addetti ai lavori” interni a Tesla, negli ultimi mesi almeno 11 membri del gruppo, quasi il 10% del personale (compresi alcuni membri di lunga data) avrebbero fatto le valigie. Ancora più inquietante il dato secondo il quale – nei 18 mesi tra la metà del 2016 e la fine del 2018 - Tesla ha cambiato per tre volte il responsabile del progetto.
Passi avanti
Al centro dei problemi che il team dedicato all’Autopilot deve affrontare c'è la consapevolezza che la transizione dall'assistenza alla guida, verso quella che lo stesso Musk definisce la "completa funzionalità", si sta rivelando più difficile del previsto.
In questo momento l’Autopilot può mantenere un Tesla nella sua corsia, gestire la distanza di sicurezza, cambiare corsia e manovrare in uscita dall’autostrada. Ma questo è tutto per ora, molto lontano dalla piena autonomia che Musk auspica. A suo dire, entro l’anno il sistema dovrebbe essere in grado di gestire tutti i tipi di strade e incroci.
Non prima del 2020
Negli ultimi anni, Musk ha pubblicamente espresso notevole ottimismo sul suo programma Autopilot. Nel 2015 dichiarò che costruire un veicolo completamente autonomo era "un problema molto più facile di quanto la gente pensi".
Tesla, però, non ha raggiunto l’obiettivo e il team di Autopilot ne sta pagando il prezzo. In aprile, Musk ha spostato la scadenza per la completa autonomia al 2020. Una data che appare ogni giorno più improbabile.
Molti analisti sono sorpresi del fatto che il fondatore di Tesla non si sia pienamente reso conto della difficoltà dei problemi da affrontare. Anche il principale concorrente nella corsa all'automazione alla guida, Waymo, pur avendo lavorato già dal 2015 allo sviluppo di una funzionalità 100% autonoma, deve ancora avere dei driver di sicurezza sulla sua flotta di robotaxi in circolazione a Phoenix.