La Fiat festeggia l'11 luglio i suoi primi 120 anni. Una storia straordinaria e un futuro del marchio che oggi appare complicato all'interno del gruppo Fca, nato nel 2009 dopo la fusione con Chrysler.
La Fiat è stata protagonista della vita economica e politica dell’Italia, segnando con le sue vetture molte tappe dello sviluppo industriale e sociale del nostro Paese. Il sogno di creare una società italiana per la produzione di autovetture nasce dall'idea di una decina di amici esponenti dell’alta società torinese. Nel 1898 viene fondata la “Accomandita Ceirano & C”, in concomitanza con la prima uscita del nostro giornale, l’Automobile, che dedicò la copertina del primo numero al modello che inaugura l’attività del marchio: la Welleyes.
Un anno dopo la società cambia nome in Fiat (Fabbrica Italiana Automobili Torino). Il resto è storia: la prima vettura a uscire dallo stabilimento è la 3½ HP, prodotta in otto esemplari. Nel frattempo si realizzano due impianti: il “nuovo opificio” di corso Dante Alighieri, oggi sede del Centro Storico Fiat, e il Lingotto, che entra in funzione nel 1923.
Inizi complicati
Dopo un periodo difficile fatto di ricapitalizzazioni, investimenti e studi di nuovi modelli, la proprietà viene assunta quasi integralmente da Giovanni Agnelli che resterà a capo dell'azienda fino alla fine della seconda guerra mondiale. Agnelli ha sempre voluto una Fiat globale: dopo un viaggio a Detroit alla Ford apre nel 1917 lo stabilimento di New York, in attività per 9 anni e che realizza modelli di lusso come la Tipo 56.
Intanto, al Lingotto a Torino, più di cinquantamila operai avviano il processo di motorizzazione di un intero paese con la 509 e la 508, vetture che aprono la strada alla fama delle utilitarie Fiat, arrivata all’apice del successo con modelli come Topolino, 500, 600 fino alla Panda disegnata da Giorgetto Giugiaro. Le piccole da città sono diventate il vero marchio di fabbrica della Fiat e, ancora oggi, è ciò che il costruttore torinese sa fare meglio.
Domani elettrificato
Specialista di successo di auto piccole come la Panda e la 500 (e non avendo più in gamma auto grandi), il futuro del marchio Fiat oggi passa inevitabilmente per l’elettrificazione. Un percorso complicato fatto di grandi investimenti e alleanze, dove l’unione fa la forza. E’ da poco saltato il tentativo di fusione tra il gruppo Fca e Renault che avrebbe consentito agli italo americani e a Fiat in particolare l’accesso alle tecnologie sull’elettrificazione, un tema sul quale non è stato investito a sufficienza.
Nello stabilimento di Mirafiori sono iniziati i lavori di ristrutturazione degli impianti dove si produrrà da gennaio 2020 la Fiat 500 elettrica. Il progetto è parte del piano da 5 miliardi di euro dedicati alle sette fabbriche italiane dove si costruiscono però Fiat e vetture di altri marchi del gruppo, “incentrato proprio sullo sviluppo di veicoli a zero emissioni e ibridi plug-in", sostiene il presidente John Elkann.
L’universo dei modelli Fiat è per ora composto soltanto dalla Panda, dalle varie versioni della 500 (X,L), dalla 124 Spider e dalla Tipo. Il futuro prossimo, probabilmente insieme a un partner da trovare, dirà se il marchio potrà continuare a festeggiare per altri decenni.