I compleanni si festeggiano sempre. Anche quelli delle auto. Lo sanno bene alla Fiat, visto che il 4 luglio hanno celebrato i 62 anni del simbolo della mobilità nel nostro Paese, la 500, presentando una nuova versione, la Dolcevita. Una ricorrenza che si lega ai 120 anni - l'11 luglio - del marchio torinese. Segni caratteristici di questa serie speciale: colore bianco gelato, spezzato dal rosso delle linee che avvolgono la silhouette. Disponibile nelle configurazioni berlina e cabrio, può essere equipaggiata con motori benzina (0.9 Twin Air o 1.2) oppure Gpl.
Le origini
Ma è nel 1957 che inizia la storia della 500, anzi della nuova 500: una piccolissima utilitaria che avrebbe lasciato il segno. Il prezzo della benzina stava aumentando a seguito della crisi del canale di Suez e Vittorio Valletta – numero uno dell’azienda torinese - mette fretta ai suoi collaboratori perché producessero al più presto un’utilitaria che consumasse il meno possibile. Dante Giacosa, maestro della motoristica italiana, si mise subito all’opera, dando vita a una vettura che era un concentrato di soluzioni tecniche, ma che poteva essere venduta a un prezzo inferiore perfino a quello della 600, uscita solo due anni prima: sotto il mezzo milione di lire.
L'auto degli italiani
Pensata per essere l'auto di chi fino a quel momento aveva solo potuto sognarla, non ci volle molto perché la 500 diventasse l’emblema della motorizzazione italiana.
Erano gli anni del boom economico e nel 1960 le vendite della 500 decollarono e già nel biennio precedente il lancio dell’auto aveva fatto compiere alla Fiat un vero e proprio balzo nel numero di unità prodotte: da 300mila a 425mila. Un successo così grande da attirare l'interesse di rinomate officine di vetture sportive, tra cui Abarth e Giannini, che tutt’ora collaborano con Fiat con delle edizioni speciali.
L’inconfondibile silhouette fa conquistare alla 500 il Compasso d’Oro, un prestigioso premio destinato agli innovatori nel settore del design industriale. Nel 1975 l’utilitaria simbolo degli anni ’60 esce di produzione, con quasi 4 milioni di esemplari venduti.
L'evoluzione
La seconda serie, meno fortunata, vede la luce nel 1991: progettata da Ermanno Cressoni è la prima vettura della Casa torinese a essere completamente prodotta in Polonia. La Cinquecento degli anni ’90 era particolarmente avanzata sotto il profilo tecnico: ricca di optional (soprattutto rispetto alla versione originale) e dotata di motore a trazione anteriore e sospensioni a ruote indipendenti. L’auto però non ebbe lo stesso successo dello storico “Cinquino”, per via, forse, dell’estetica squadrata e poco accattivante.
Il 4 luglio 2007 debutta la terza serie, una rivincita per la Casa torinese. La nuova Fiat 500 non arriva sul mercato come un’utilitaria economica e spartana, ma come un’auto alla moda, adatta ad ogni tipo di clientela, anche la più esigente: le combinazioni disponibili tra accessori e allestimenti sono 549.936. Per la 500 è di nuovo grande successo.