Lee Iacocca, il manager americano entrato nel mito che ha contribuito al lancio della Mustang e ha salvato la Chrysler dalla bancarotta, si è spento nella sua casa di Bel Air a Los Angeles all’età di 94 anni.
Il personaggio
Figlio di immigrati italiani, Lido Anthony - questo era il suo vero nome - è stato volto, voce, simbolo dell’industria automobilistica americana. Fu tra i primi a stravolgere il ruolo di manager in ambito pubblicitario “mettendoci la faccia”. Indimenticabili gli spot di Chrysler in cui lui stesso aggirandosi fra le auto della Casa -occhiali da aviatore, giacca e cravatta, approccio deciso ed informale - provocava il pubblico puntando il dito verso la telecamera: “Se trovate un’auto migliore compratela” o “non vi sto chiedendo di acquistare nessuna macchina sulla fiducia, voglio che la mettiate a confronto con le altre”.
Iacocca ha incarnato alla perfezione il modello di businessman americano: determinato, carismatico con un briciolo di follia. Licenziato per divergenze caratteriali da Henry Ford II che lui stesso ha definito “cretino al 95%” non soltanto è riuscito a riportare in attivo i conti della Chrysler, compiendo uno dei salvataggi più straordinari della storia dell'industria dell'auto, ma è divenuto una vera e propria icona.
Il fatto che “Iacocca: an autobiography” curata da William Novak, soltanto negli Stati Uniti abbia venduto 3 milioni di copie, ci fa capire che rilievo avesse assunto la sua figura. L’uomo d’affari è coautore di altri due libri in cui espone le sue convinzioni politiche e quali doti debba avere un leader: “Talking straight” e “Where have all the leaders gone?"
In gioco
Tra le attività che esulano dal mondo dell’automobilismo il manager ha fondato "Olivio Premium Products", un'azienda di prodotti alimentari a base di olio di oliva, un inno alle sue origini italiane. Tutti i profitti dell'azienda sono devoluti alla ricerca sul diabete, che ha sempre supportato.
L'imprenditore non si prendeva troppo sul serio e sapeva mettersi in gioco: recitò una piccola parte in “Miami Vice”, nei panni di Park Commissioner Lido – in aperto riferimento al suo nome di battesimo.
Divertenti gli aneddoti su Frank Sinatra, caro amico del manager: il cantante si è prestato come testimonial Chrysler per 1 dollaro di retribuzione, in cambio l’imprenditore ha dato il nome del crooner al modello dell’Imperial azzurra come i suoi occhi. Inoltre Iacocca ha voluto che Sinatra si esibisse al suo grandioso party di congedo dalla Chrysler; tra gli altri intrattenitori anche Kenny Rogers, a testimonianza del fatto che “Lido” sapeva divertirsi e non amava passare in sordina.
Nel 2005 anziano ma dall’inarrestabile verve è testimonial insieme a Snoop Dogg di un ironico spot televisivo Chrysler.
Oggi Iacocca non c’è più ma la sua fama continua a vivere e tornerà presto sul grande schermo: sarà Jon Bernthal a vestire i panni del manager in "Le Mans '66", nei cinema a settembre.