La ventiseiesima edizione del Festival di Goodwood - in programma dal 4 al 7 luglio 2019 – si intitola “Speed Kings - Motorsport's Record Breakers”. Quest'anno, a fianco delle tradizionali sfilate storiche e della presentazione di vetture moderne (oggi molte Case sfruttano questo evento per lanciare le novità, visto la vetrina a disposizione), l'appuntamento celebra i record del motorsport: dal primato di velocità assoluta fino al maggior numero di campionati vinti o di vittorie consecutive in pista.
Come sempre l'evento clou della quattro giorni inglese sarà l'Hillclimb, la tradizionale corsa in salita della domenica che metterà a confronto i bolidi di oggi e quelli di ieri, in un percorso che si trasforma in una passerella, lungo la quale ammirare il meglio dell'industria automobilistica, rovesciando il concetto di salone: non mostra statica ma in movimento.
All'Hillclimb, staccare il record in questa gara cronometrata sprint della durata di circa un minuto è sempre sinonimo di valore. Lo testimonia il fatto che l'anno passato a mettere tutti in fila è stata la Volkwagen I.D.R Pikes Peak, la prima elettrica a trionfare anche nell'International Hill Climb in Colorado.
Per tutti i gusti
Mentre i saloni dell’auto tradizionali perdono colpi e spesso presenze sia di pubblico che da parte delle Case produttrici, cresce il successo di raduni come il “Festival of Speed” inglese. Negli anni Goodwood si è fatto largo nel cuore degli appassionati e dei piloti di tutto il mondo, diventando un appuntamento imperdibile. Si svolge nella maestosa tenuta di Lord March nel West Sussex - Inghilterra meridionale - e la sua ricetta vincente sta nel saper accontentare tutti: appassionati di Formula 1, Rally, Nascar, auto d’epoca e - grazie al Future Lab, il laboratorio che guarda al domani dell'automotive - anche elettriche e autonome.
Tra le principali attrazioni all’interno della tenuta di Lord March c’è il Michelin Supercar Paddock, dove si possono incontrare piloti che hanno lasciato il segno nella storia e toccare auto che sono entrate nella leggenda - Ferrari, Lamborghini, Bentley, Porsche - e il Performance Car Parking, una passeggiata fra le supercar di ieri e oggi.
La storia
Goodwood è una location ben radicata nella storia del motorsport britannico fin dal 1936, quando qui si tenne la prima corsa in salita organizzata dal nono Duca di Richmond, oltre che pilota, Freddie March. Quello del nonno di Charles March (l'attuale Duca e ospite dell'evento) è, almeno all'inizio, poco più che un ritrovo tra amici facoltosi con la passione per le auto e la velocità. Dopo la Seconda Guerra Mondiale acquisisce però uno spessore ben diverso: nel 1948 Freddie March ottiene il permesso di trasformare la strada perimetrale dell'aeroporto di Westhampnett in un circuito.
L'area viene chiusa nel 1966 e da allora non vi si tengono più manifestazioni fino al 1993 quando Lord March, organizza un ritrovo informale fra possessori di auto storiche nella tenuta. Non ha ancora i permessi necessari a mettere in piedi la cronoscalata e creare un vero e proprio evento, ma nella due giorni di quell’anno l’afflusso di pubblico supera le sue aspettative: circa 25mila appassionati accorrono sulla leggendaria collina, nonostante la concomitanza con la 24 ore di Le Mans.
Un evento esclusivo
Lord March intuisce il potenziale della sua idea e decide di darle seguito, scegliendo di non farla più svolgere insieme a un'altra manifestazione automobilistica. In particolare, quest'anno, il Gran Premio di Silverstone di F1 è previsto, infatti, la settimana successiva (14 luglio) e, per esempio, il team campione del mondo di Mercedes sarà a Goodwood con la seconda guida, il finlandese Valtteri Bottas. Presente anche Fernando Alonso con il team Toyota Gazoo Racing, recenti trionfatori - per il secondo anno consecutivo - della 24 ore di Le Mans.
In un momento in cui i saloni dell’automobile vivono un periodo di ripensamento, il Festival di Goodwood è d’ispirazione e riferimento per altri eventi: basti pensare al salone di Detroit, il più importante in terra americana, reinventato sul modello inglese - sostengono gli organizzatori - e spostato da gennaio a giugno, première nel 2020.