Prendiamo due auto, due Tesla Model S in questo caso. Facciamole viaggiare verso un'identica destinazione: una nel solitamente caotico traffico di Los Angeles, l'altra (dotata anche del sistema Autopilot) in un tunnel scavato sotto la città dalla Boring Company, l'azienda specializzata di proprietà, come la Casa automobilistica, di Elon Musk. Chi farà prima?
La sfida è stata organizzata da Top Gear (con l'ok del manager delle due compagnie coinvolte chiaramente) e non ha avuto storia. La Model S che ha imboccato la galleria ha impiegato un minuto e 36 secondi per completare il suo viaggio, arrivando fino a 204 chilometri orari, una velocità chiaramente incompatibile con il traffico al livello stradale. L'altra ha impiegato 4 minuti e 45 secondi e al massimo ha toccato i 70 all'ora.
Subito dopo l'esperimento Musk ha twittato la propria soddisfazione, puntando soprattutto l'attenzione sull'Autopilot che, ha scritto il manager, "rende tutto più facile". Lo sviluppo dell'intelligenza artificiale alla guida consente anche di mettere in cantina la costosissima idea originaria di far correre le auto su piattaforme elettriche, con conseguente risparmio nei tempi e nelle spese di costruzione.
Verso Las Vegas
L’apertura dei cantieri a Los Angeles è stata già posticipata varie volte ma intanto Musk ha avuto l’ok per costruire il suo primo tunnel hi-tech, che verrà realizzato dalla Boring Company presso il Las Vegas Convention Center, uno dei più complessi apparati commerciali e istituzionali della città del Nevada.
Obiettivi: snellimento del traffico e sicurezza
L’obiettivo di questa tecnologia è liberare dal traffico le zone più congestionate. Alcune amministrazioni locali, se pur interessate all’idea di semplificare la mobilità urbana, non hanno ancora concesso l’autorizzazione ad avviare i cantieri, spaventate soprattutto dai costi mostruosi delle relative infrastrutture.
I dubbi riguardano in particolare la sicurezza dei viaggiatori. Non ci sono certezze sulle conseguenze di un possibile incidente tra due o più vetture che viaggiano sottoterra in “tubi” di cemento bi-corsia. Gli spazi angusti che potrebbero ostacolare o addirittura impedire l'accesso a mezzi di soccorso. Musk avrebbe già pensato a tutto. I suoi tunnel hanno sistemi avanzati di ventilazione, ascensori per tornare in superficie in pochi secondi, sensori e telecamere in grado di monitorare il regolare passaggio dei veicoli e assistenza vocale per il pronto intervento. E poi le auto del futuro - autonome e connesse - non si sconteranno mai. Parola di Musk.