Ultimo aggiornamento  27 marzo 2023 18:50

Brexit: il Giappone lancia l'allarme.

Colin Frisell ·

LONDRA - Una "no deal Brexit", l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea senza precisi accordi economici, rappresenta uno scenario estrememente preoccupante soprattutto per quei Paesi che hanno grandi investimenti e impianti industriali (come quelli del settore automotive) in Gran Bretagna.

Lo ha confermato Taro Kono, ministro degli esteri del Giappone, intervenendo con una lunga intervista al programma radiofonico della Bbc 4 "Today". "Nel Regno Unito - ha detto il rappresentante del governo di Tokyo - operano oltre 1.000 società giapponesi. Un no-deal Brexit avrebbe un impatto molto negativo".

L'automotive in bilico

A preoccupare Kono (e non solo lui) è in particolare il settore auto: "Ci sono alcune case automobilistiche giapponesi - come Nissan - che operano nel Regno Unito da tanto e molti dei componenti che utilizzano provengono dall'Europa continentale. In questo momento l'approvvigionamento non crea problemi. Ma se ci fosse una Brexit senza accordo, e dovessero passare fisicamente attraverso ispezioni doganali, le operazioni potrebbero incepparsi. E molte aziende sono preoccupate per le implicazioni, perché non sanno cosa sta per accadere. Così alcune hanno già iniziato a spostare le loro attività in altri luoghi".

E' il caso di Honda - che ha annunciato l'intenzione di chiudere lo stabilimento di Swindon nel 2021. Nissan ha già spostato la produzione di alcune vetture lontano da Sunderland. Anche gli americani di Ford si preparano a lasciare l'impianto di Bridgend in Galles causando la perdita di migliaia di posti di lavoro.

Fare chiarezza

"Non vogliamo interrompere le relazioni economiche con il Regno Unito - ha detto ancora il ministro giapponese - e per questo abbiamo chiesto più volte al governo di Londra di far sapere alle aziende giapponesi cosa debbano aspettarsi. In ogni incontro che abbiamo fatto con le autorità abbiamo ripetuto la stessa cosa: non uscite senza accordi economici".

Sfida aperta

Si saprà solo il 22 luglio se Boris Johnson avrà vinto la battaglia - che attualmente lo vede nettamente in testa nei sondaggi - con il compagno di partito Jeremy Hunt per la doppia posizione di leader dei conservatori e primo ministro del Regno Unito. Nella campagna elettorale che sta portando avanti per l'occasione, l'ex sindaco di Londra non perde occasione di ripetere che una "no deal Brexit", è non solo possibile ma altamente probabile e che - pur di vedere il Paese fuori dall'Unione europea - è una strada che non esiterebbe a intraprendere.

"Chiunque vinca - ha detto a chiusura dell'intervista Taro Kono - ci auguriamo che tenga nel giusto conto le preoccupazioni del governo e delle industrie giapponesi". 

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