In attesa dello spin-off “Hobbs e Shaw” - al cinema dal 16 luglio 2019 - con Dwayne Johnson (The Rock) e Jason Statham, la saga di Fast & Furious si arricchisce di un nuovo capitolo. Il colosso dell’animazione Dreamworks, infatti, lancia su Netflix una nuova serie intitolata “Fast & Furious: Spy Racers” che debutterà entro la fine dell’anno anche in Italia. E’ già online un breve trailer.
Sulle orme di Dom
La prima stagione è un prequel (l'azione si svolge prima di quella delle pellicole cinematografiche) e narra le vicende di Tony Toretto, cugino del protagonista di gran parte dei film, Dominic Toretto (interpretato sul grande schermo da Vin Diesel). Il giovane, seguendo le orme di “Dom”, viene reclutato da un’agenzia governativa per infiltrarsi all’interno di una pericolosa organizzazione criminale che sta progettando di dominare il mondo.
Tim Hedrick e Bret Haaland sono i produttori esecutivi della serie, coadiuvati proprio da Mark Vincent Sinclair III, conosciuto da tutti col suo nome d'arte: Vin Diesel.
500 milioni di danni
La scelta di trasformare la saga un cartone animato consentirà alla Casa cinematografica di risparmiare parecchio denaro. Infatti, il sito web cbr.com, avvalendosi delle stime della compagnia assicurativa Insure the gap, ha evidenziato che i danni dovuti a incidenti automobilistici sui set di Fast & Furious ammontano a oltre 500 milioni di dollari.
Incassi da record e spese folli
“The Fast of the Furious”, l’ottavo episodio della serie, ha incassato oltre un miliardo di dollari nel mondo, entrando nella top ten americana delle pellicole che hanno guadagnato di più al box office nel primo weekend d'uscita nelle sale. In una delle scene principali del film, ambientata in un vasto magazzino, sono stati riuniti decine di veicoli per un valore complessivo di circa 20 milioni di dollari, tra cui anche una Ferrari e due Lamborghini.
Tra i modelli più particolari spicca un prototipo di Nissan, dedicato al compianto Paul Walker, da quasi 2 milioni di dollari di valutazione. L'attore californiano, scomparso prima di iniziare a girare quella che doveva essere la sua ultima partecipazione alla saga, era un collezionista di modelli del marchio giapponese. Possedeva anche una Skyline GT-R34 blu e argento del 1999 che mise a disposizione per le riprese del secondo capitolo 2 Fast & 2 Furious del 2003.