Renault e Nissan hanno stretto un accordo preliminare con Waymo, l'azienda californiana di Alphabet (Google) che si occupa di sviluppo della guida affidata all'intelligenza artificiale. "E' prevista - si legge nella nota ufficiale del costruttore transalpino - una prima fase esplorativa, che riguarderà lo sviluppo di tutti gli aspetti relativi ai servizi di mobilità autonoma per il trasporto delle persone e la consegna delle merci in Francia e in Giappone, dove hanno sede i costruttori".
Le Case creeranno due società paritarie al 50% nei rispettivi Paesi nei quali si concentreranno le ricerche soprattutto sulle potenziali redditività dei servizi driverless. In un secondo tempo i servizi driverless potranno essere esportati anche in mercati al fuori dei confini di Francia e Giappone, ma non in Cina.
L'accordo - è stato comunicato - è esclusivo e ha una durata stabilita che però non è stata resa pubblica.
Coinvolgimento internazionale
L'Alliance franco-giapponese ha già degli accordi con Alphabet da quando, l'anno passato, è stata decisa l'adozione del sistema operativo Google Android sui veicoli di futura produzione.
Waymo, che ha alle spalle oltre 16 milioni di chilometri percorsi su strada in modalità autonoma - lavora da anni con altri costruttori internazionali, anche se questo è il primo accordo legato espressamente alla tecnologia che stringe con una Casa automobilistica. Dall'anno scorso il gruppo Jaguar Land Rover, di proprietà degli indiani di Tata, fornisce delle Jaguar I-Pace per la sperimentazione dei sistemi di guida autonoma a Phoenix e proprio pochi giorni fa è stato annunciato che le vetture del marchio inglese - terminati i test preliminari - inizieranno a circolare sulle strade pubbliche.
Fca sullo sfondo
Ancora più importante l'accordo tra Waymo e Fca che fornisce il minivan Chrysler Pacifica per la flotta di robotaxi che il servizio Waymo One sta portando già da diversi mesi sulle strade di Phoenix.
Proprio Fca ha lanciato alla fine di maggio 2019 una proposta di fusione paritaria con Renault, offerta poi ritirata per l'opposizione del governo francese - massimo azionista del marchio transalpino - che aveva chiesto più tempo per decidere e un maggiore coinvolgimento proprio di Nissan.