L’auto elettrica Made in China soffre di numerosi problemi. Il governo della Repubblica Popolare è già corso ai ripari con la decisione di tagliare ogni forma di sostegno a quei costruttori locali di auto elettriche che non rispettano adeguati standard qualitativi.
A seguito di diversi incidenti - amplificati dai social network - alcuni quotidiani cinesi parlano di uno scandalo destinato ad allargarsi a macchia d'olio. La notizia è già uscita dai confini del Paese, tanto da essere stata riportata anche in un articolo da Adam Minter, editorialista di Bloomberg Opinion.
La colpa è degli incentivi
Uno dei motivi principali motivi del calo di qualità nella produzione cinese di veicoli elettrici sarebbe dovuto agli incentivi stanziati dal governo a sostegno dello sviluppo della mobilità elettrica che hanno favorito la diffusione nel mercato di produttori poco affidabili.
Gli incentivi infatti sono diretti non solo a chi l’auto elettrica la deve comprare ma anche di chi la deve produrre e che può contare ora su una elevata domanda, anche a causa dei dazi imposti sulle importazioni di auto a motore endotermico e per i limiti alla circolazione di macchine a gasolio e a benzina in città come Pechino e Shanghai.
Bassa qualità delle batterie
Questo ha portato alla nascita di numerose startup spesso non in grado di produrre veicoli rispettando gli standard di sicurezza necessari. Soprattutto per quanto riguarda i circuiti di alimentazione e le batterie, che sembrano essere la fonte principale dei problemi. Primi tra tutti incendi per autocombustione e crolli della carica a discapito dell’autonomia, con conseguenze anche per quanto riguarda l’impatto ambientale.
Oltre 135mila richiami
Lo scorso anno le aziende nazionali cinesi hanno consegnato più di 1,26 milioni di automobili a batteria, aumentando rispetto al 2017 proprio grazie agli incentivi le consegne del 62%. Oltre 135mila vetture sono state richiamate.