Il mercato auto cinese, il più grande al mondo con oltre 28 milioni di nuove targhe nel 2018, ha registrato a maggio 2019 un calo nelle vendite del 16,4% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Nel complesso i veicoli venduti sono stati 1,91 milioni. Si tratta dell'11esimo mese consecutivo di contrazione, dopo il -14,6% in aprile e il -5,2 in marzo.
Il 2018 è stato il primo anno dal 1990 nel quale il dato delle auto vendute nel Paese asiatico ha registrato un calo (-2,8%).
Piano anche le elettrificate
Ancora in controtendenza il segmento delle vetture elettrificate, ibride, ibride plug in ed elettriche (comprese quelle a celle di combustibile), che in maggio ha visto una crescita dell'1,8%, con un totale di 104mila auto. Lo scorso aprile la crescita aveva toccato il +18,1%.
Nel 2018 - pur nel quadro generale di un mercato in frenata - le vendite di New Energy Vehicles erano balzate in avanti di quasi il 62%.
I perché di un calo
Tra i motivi del nuovo rallentamento - oltre alla incertezza internazionale dovuta alle tensioni economiche in particolare con gli Usa - anche la decisione di molte province cinesi di anticipare il cosidetto China VI, il piano del governo di Pechino che prevede standard maggiormente stringenti riguardo le emissioni nocive. La deadline per la sua applicazione è la fine del 2020 ma molte autorità locali hanno deciso di anticiparne l'entrata in vigore.
A detta della Caam - China Association of Automobile Manufacturers, l'organizzazione nazionale di categoria - questo comportamento ha provocato un diffuso senso di incertezza che ha coinvolto costruttori, venditori e anche i possibili acquirenti. "Abbiamo dato all'industria - ha detto Xu Hyadong, segretario generale aggiunto dalla Caam - troppo poco tempo per adattarsi alle nuove regole".
No incentivi
All'inizio di giugno il governo di Pechino ha annunciato una serie di misure che dovrebbero ridare fiato al comparto.Tra queste il divieto alle singole province di imporre nuove restrizioni sugli acquisti e la liberalizzazione completa del commercio delle elettrificate, oltre a una nuova tassazione che impone un'aliquota fissa al 10% calcolata non sui prezzi consigliati ma su quello effettivamente pagato dal cliente. Contrariamente alle aspettative del mercato, le misure non includono - almeno per ora - nuovi incentivi.
"Questo è un settore perfettamente competitivo e non ha bisogno che il governo intervenga ogni giorno", ha dichiarato Shi Jianhua, un alto funzionario della Caam.
L'associazione dei costruttori, comunque, si è detta fiduciosa che con l'aiuto dell'esecutivo e una auspicata schiarita sul fronte internazionale, il mercato auto possa riprendere a correre nella seconda metà dell'anno e prevede che alla fine del 2019 il numero di veicoli venduti sia sostanzialmente pari a quello del 2018.