Ultimo aggiornamento  06 giugno 2023 07:46

Londra, Bolt sfida Uber.

Colin Frisell ·

LONDRA - Giugno 2019, debutta sulle strade della capitale inglese un nuovo servizio di taxi con auto private, prenotabili via app. Si chiama Bolt e il suo obiettivo dichiarato è fare concorrenza a Uber. Oltre 20mila autisti avrebbero già aderito alla nuova piattaforma.

Crescita a razzo

Bolt è una start up estone fondata nel 2013 da Markus Villig che oggi ne è il ceo. E' diffusa in oltre 30 paesi e può contare su circa 25 milioni di iscritti. L'azienda è cresciuta esponenzialmente grazie anche a una serie di investimenti da parte di società affermate cone Daimler o il colosso cinese Didi Chuxing e nel 2018 ha ottenuto una valutazione superiore al miliardo di dollari.

Già nel 2017 Villig aveva provato a aprire un servizio a Londra, approfittando anche dei problemi avuti da Uber con il dipartimento dei trasporti della capitale inglese che aveva ritirato la licenza agli americani citando una "mancanza di responsabilità aziendale". Ma lo stesso Transport for London ne aveva immediatamente sospeso l'operatività per mancanza dei necessari permessi. Da allora - ha detto il ceo - Bolt ha impiegato quasi un anno per avere tutto in regola".

Idee chiare

Londra è uno dei mercati più grandi e redditizi per Uber a livello globale eppure qui non aveva un concorrente serio - ha detto  Markus Villig in un'intervista televisiva - Per questo ci concentriamo sui mercati finora monopolizzati da loro, proponendo un'offerta molto migliore per i conducenti".

Villig ha sottolineato come Bolt sia riuscita a conquistare guidatori e passeggeri in tutto il mondo con commissioni e prezzi tra i più bassi in tutti i Paesi dove è diffusa, dall'est europa all'Africa, fino in Australia.

L'azienda trattiene solo il 15% dai conducenti per ogni corsa, lasciandogli quindi un guadagno medio del 10% più alto rispetto ad altre piattaforme. Proprio a maggio - in concomitanza con lo sciopero avvenuto anche negli Usa - alcuni autisti di Uber a Londra hanno protestato, chiedendo all'azienda di ridurre le commissioni dal 25% al 15%.

Uber si è quotato in Borsa lo scorso mese con una valutazione di quasi 80 miliardi di dollari. La performance del titolo da allora è stata volatile: gli investitori stanno ancora cercando di determinare se - e quando - la società realizzerà un profitto. Uber ha riportato una perdita netta di 1,01 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2019.

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