Ultimo aggiornamento  10 giugno 2023 10:09

Cina: dove nascono le auto a batteria.

Edoardo Nastri ·

Detroit, Wolfsburg, Torino. Sono alcune delle città la cui crescita economica e demografica si è basata principalmente sull’industria automobilistica e il suo progressivo sviluppo. La storia si ripete oggi in Cina: nuovi insediamenti nascono laddove esistono (o esisteranno) gli impianti per le auto elettriche.

Un esempio? A una trentina di chilometri da Canton, nella metropoli di Foshan, sta nascendo la Shunde New Energy Vehicle Town, una vera e propria città nella città che sta prendendo forma attorno a una fabbrica dedicata alla produzione di vetture a zero emissioni.

Secondo le dichiarazioni dei funzionari locali, quando la fabbrica girerà a pieno regime la città potrà generare fino a 15 miliardi di dollari all’anno di entrate. Tutti derivanti da industrie e indotto dei veicoli a batteria. Il presidente cinese Xi Jinping lo ha ripetuto più volte: “L’obiettivo è crescere fino ad essere il punto di riferimento nel settore”, per diventare una superpotenza produttiva entro il 2025, e poi per gli anni a venire, quando la domanda sarà forte nei mercati di buona parte del mondo.

Più di 20 nuovi insediamenti

Le aziende produttrici di veicoli a zero emissioni nella Repubblica popolare sono più di 500 e le nuove municipalità nascenti che fondano le loro risorse esclusivamente sull’industria di vetture elettriche più di venti. Le città fanno di tutto per accaparrarsi qualche nuova azienda con relativo impianto: offrono terreni a basso costo, agevolazioni fiscali e sussidi abitativi per i lavoratori, possibilità di fare affari con fornitori locali. La quantità d'investimenti fatti dalla Repubblica popolare per lo sviluppo delle metropoli della mobilità elettrica è stimata in circa 30 miliardi di dollari.

Una politica appoggiata da molti “volti noti” della Cina. “L'industria dei veicoli elettrificati è una scommessa che i governi locali devono prendere al volo", ha detto Xiaopeng, il presidente di Xpeng Motors, una delle tante realtà industriali di auto elettriche, sostenuta da Alibaba Group, la più grande piattaforma di e-commerce in Cina. Secondo le stime degli analisti, un solo nuovo produttore di veicoli a batteria attirerebbe in una provincia più di 200 piccole aziende dell’indotto.

Mercato in crescita

Quello cinese è il più grande mercato di auto elettriche al mondo, con 788 mila unità vendute nel 2018 che arrivano a 1.256.000 se si includono le elettrificate. Un risultato raggiunto anche grazie agli incentivi statali all’acquisto:  tra il 2009 e il 2017 la Cina ha speso circa 36,5 miliardi di dollari in sovvenzioni per veicoli a zero emissioni e ora detiene più della metà della quota globale di mercato.

C’è comunque ancora molto lavoro da fare: le elettriche sono meno del 5% delle vendite totali di auto nella Repubblica popolare e il governo ha iniziato a tagliare i sussidi. Dal prossimo 16 giugno gli aiuti saranno dedicati solo alle auto elettriche con autonomia superiore a 250 chilometri, ma saranno comunque ridotti di circa il 60% rispetto a quanto accadeva prima del nuovo regolamento. 

Una bolla che potrebbe scoppiare

Il fenomeno delle “città elettriche” è in rapida espansione in Cina, ma è una bolla che potrebbe scoppiare: nonostante gli analisti ipotizzino per quest’anno una crescita delle vetture a zero emissioni fino a 1,6 milioni di unità, il numero non è comunque sufficiente a garantire piena funzionalità e occupazione delle linee di tutte le 500 aziende cinesi specializzate. 

Tag

Auto elettriche  · Cina  · E-Metropolis  · Mercato Cina  · 

Ti potrebbe interessare

· di Paolo Odinzov

Il governo della Repubblica Popolare ha varato un piano per incentivare la diffusione dei veicoli fuel cell stimando entro il 2020 la creazione di oltre 100 punti di ricarica

· di Luca Gaietta

Nel più grade mercato del mondo di veicoli a batterie si moltiplicano i richiami per la scarsa affidabilità di modelli destinati ad essere venduti localmente

· di Edoardo Nastri

Nel 2018 la città di Pechino ha tagliato le emissioni del 12%. Merito anche di una mobilità a batterie cresciuta dal 2011 del 118%. Incentivi e nuovi scenari