MILANO - Da 800 a 1.500 euro l'anno: tanto può risparmiare sulla bolletta chi possiede un'auto elettrica e decide di restituire a casa propria o alla rete pubblica parte della corrente accumulata dalla batteria. È quanto stimato da Enel X, società del gruppo Enel per lo sviluppo di prodotti innovativi e soluzioni digitali insieme a Rse, azienda pubblica di ricerca per il settore elettrico ed energetico, e Nissan.
Le tre realtà hanno avviato la prima sperimentazione in Italia in materia di Vehicle to grid (V2G) la tecnologia che consente appunto lo scambio di energia tra veicoli elettrici e la rete domestica e pubblica.
Sperimentazione al via
Il progetto verrà sviluppato nel centro di ricerca Rse a Milano dove sono state installate due colonnine di nuova generazione bidirezionali. Durante la sperimentazione, che durerà 18 mesi, un gruppo di ricercatori utilizzerà due Nissan Leaf adottando il sistema V2G. “L'obiettivo”, ci dice Maurizio Delfanti, amministratore delegato Rse, “è individuare gli stili di vita di un comune utente privato e in base alle sue abitudini verificare le funzionalità del V2G per la stabilizzazione della rete".
I ricercatori coinvolti si comporteranno come fanno normalmente nella vita quotidiana e una piattaforma intelligente registrerà durata e tempi d'utilizzo nell'arco della giornata, ricarica e consumi d'energia e quantità di elettricità restituita alla rete domestica e pubblica. Nessuno rischierà di rimanere con la batteria scarica: la piattaforma stessa garantisce che il veicolo abbia sempre a disposizione l'energia sufficiente.
Esperimento unico
“L'esempio tipico è la persona che durante l'orario di lavoro mette in carica la propria auto”, spiega Bruno Mattucci, amministratore delegato di Nissan, “poi tornato a casa decide di restituire durante la notte l'energia all'utenza domestica o alla rete pubblica”. In questa maniera avrà una riserva da utilizzare in proprio o per contribuire a evitare i cali di corrente che si verificano soprattutto con il fotovoltaico che per sua natura ha un andamento intermittente.
“Si tratta di una sperimentazione particolare che per la sua complessità è inedita non solo per l’Italia ma anche per l'Europa", sottolinea Alberto Piglia responsabile della sezione Mobilità elettrica di Enel X, “siamo i primi a provare l'impatto del V2G coinvolgendo sia il mondo delle auto elettriche aziendali che quello del privato. Stiamo lavorando a una serie di soluzioni per gestire al meglio l'energia sostenibile senza sprechi e col massimo ricavo per singoli e collettività. Ovviamente i migliori risultati del V2G si otterranno non da una singola automobile ma aggregando più batterie: la piattaforma intelligente che stiamo realizzando avrà il compito di indirizzare l'energia accumulata a seconda delle necessità".
Facile da usare
Il funzionamento è semplice, garantisce l'equipe di Rse: tramite un'applicazione sul cellulare l'interessato potrà impostare tutte le richieste e ottenere informazioni utili come per esempio le fasce orarie più convenienti per lo scambio di corrente. “L'obiettivo è riuscire ad abbattere i costi di un’auto a batteria e anzi ricavare il massimo vantaggio economico", aggiunge Martucci. “L'elettrico è un futuro molto prossimo e i costruttori sono obbligati a muoversi in questa direzione anche a causa delle regole sempre più stringenti sulle emissioni imposte dalle istituzioni internazionali ".
Decreto in arrivo
Intanto anche il governo si muove. “Il ministero dello Sviluppo economico”, ci dice l'amministratore delegato di Rse, “ci ha assicurato che il decreto sul V2G stabilito con la legge di bilancio 2018 è di prossima pubblicazione e dovrebbe contenere proprio quello che chiediamo: eliminare gli oneri di sistema che ognuno di noi paga in bolletta come contributo alle rinnovabili per chi decide di usare la propria auto come un accumulatore di energia da restituire per uso proprio o collettivo. È solo il giusto riconoscimento per chi ha un comportamento virtuoso nei confronti dell'ambiente".