Ultimo aggiornamento  01 giugno 2023 00:50

Cina, le elettriche cambiano aria.

Edoardo Nastri ·

L'elettrificazione dell'auto corre in Cina come in nessun altre parte del mondo. Nonostante questo, le megalopoli cinesi sono ancora assediate dallo smog. Arriva però una buona notizia, che dà un segno di speranza perché le cose possano cambiare. Secondo i dati rilasciati dall’autorità governativa cinese, nel 2018 Pechino e la circostante provincia industriale di Hebei - una zona enorme - hanno tagliato le emissioni di smog di circa il 12%. L'auto avrà fatto sicuramente la sua parte, anche perché la Cina è il primo mercato al mondo di vetture elettriche, settore in crescita costante dal 2011.

+118% in sette anni

Negli ultimi sette anni nella Repubblica popolare le auto a zero emissioni sono aumentate del 118%, spinte dagli incentivi statali in atto e da politiche favorevoli allo sviluppo di questo tipo di mobilità. Nel 2018 l’immatricolato elettrificato ha superato gli 1,2 milioni di unità, di cui 788 mila a zero emissioni (+69%).

Un cambio di passo consentito anche dall’infrastruttura e dalle aziende sul territorio: il paese detiene oltre il 50% della rete globale di ricarica e il 76% della produzione delle batterie agli ioni di litio. La spinta all’acquisto di vetture elettrificate viene spinta anche dalle restrizioni alla circolazione dei veicoli a combustione interna nelle città, misura necessaria per provare ad abbattere le emissioni.

Gli incentivi sono gestiti dalle amministrazioni locali con differenze tra le varie metropoli. Ad esempio a Shanghai si vendono principalmente ibride plug-in mentre a Pechino quasi esclusivamente elettriche pure.

Meno incentivi, domanda costante

Quest’anno è iniziato il processo di revisione degli incentivi statali all’acquisto di vetture a batteria. Le nuove regole concordate il 26 marzo scorso stabiliscono che i sussidi siano completamente rimossi per le vetture con autonomia di percorrenza inferiore ai 250 chilometri. Dal 16 giugno 2019 gli aiuti di Stato saranno dedicati solo alle auto elettriche più costose (perché spesso maggiore autonomia significa prezzo più alto), ma saranno comunque ridotti di circa il 60% rispetto a quanto accadeva prima del nuovo regolamento. Prima dell’entrata in vigore del provvedimento si ipotizza una corsa all’immatricolazione dei concessionari cinesi pronti a fare scorte di elettriche sfruttando gli ultimi giorni di bonus. Vedremo se i dati di vendita dopo l'estate confermeranno la valutazione. 

L’agenzia americana di valutazione del credito Fitch Ratings non crede però che questo provvedimento possa rallentare lo sviluppo dell’auto elettrica in Cina, tanto più che il mercato dei veicoli tradizionali è in frenata per la prima volta dopo vent'anni e il governo non può permettersi una crisi in un settore chiave dell'economia. Gli incentivi persi, scrivono gli analisti, saranno compensati dagli sconti dei costruttori perché la cosa fondamentale è mantenere quota di mercato, dando priorità ai volumi di vendita. E continuare a investire per essere tra i primi anche in futuro, quando la domanda di vetture a zero emissioni sarà globale. 

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