L’alleanza tra Honda e General Motors continua. Il costruttore giapponese, dopo aver investito 2,7 miliardi di dollari nella divisione di Gm dedicata alla guida autonoma, ha deciso di portare avanti con il colosso americano un nuovo progetto di ricerca. L'obiettivo è stabilire se i veicoli elettrici potranno agire come accumulatori di energia da riversare poi sulle rete urbana.
La tecnologia per trasferire l'energia in eccesso dalle auto a batteria agli impianti elettrici è già realtà. Quello che manca, oggetto dello studio che partirà il prossimo mese, è un sistema capillare di collegamento di veicoli elettrici alla "griglia".
Lo studio intende incentivare lo sviluppo della mobilità a zero emissioni: l'energia in eccesso nelle batterie ceduta al sistema, verrà infatti pagata ai proprietari delle vetture. Agirà, in buona sostanza, da incentivo.
Ricerca internazionale
Gm l'anno scorso ha immatricolato circa 20mila Chevrolet Volt nel mondo, mentre Honda dovrebbe iniziare a vendere veicoli elettrici in Europa quest'anno con il modello chiamato E. La ricerca viene condotta nell’ambito della Mobility Open Blockchain Initiative, un consorzio internazionale che unisce aziende automobilistiche, di tecnologie e di servizi.
Honda ha fatto il suo ingresso nell’associazione ad aprile 2019 ed è stata la prima casa automobilistica giapponese ad aderire. Tra i costruttori, oltre a General Motors, fanno parte del consorzio anche Ford e Bmw.