Guida autonoma, auto elettriche, ecosistema connesso. La rivoluzione della mobilità è alle porte e probabilmente cambierà la nostra relazione con i mezzi trasporto. I designer provano a dare una forma a questa grande trasformazione: il loro compito è quello di disegnare il futuro.
Per chi si di loro si occupa di automobili seguire la rivoluzione significa a volte prendere decisioni radicali, discostandosi da un trend stilistico assodato e magari anche di successo. E' quello che frulla nella mente di Simon Loasby, da pochi giorni a capo del design dello Hyundai Styling Group.
Designer al bivio
Il designer inglese supervisionerà la strategia e la direzione dello stile per i modelli del marchio coreano in tutto il mondo e dovrà decidere, insieme ai suoi capi, se continuare a disegnare le vetture secondo i canoni stilistici attuali, alla ricerca quindi di linee sinuose e sportive in ogni modello, oppure se prendere un'altra strada. La filosofia di design attuale di Hyundai è incarnata dalla berlina Le Fil Rouge, la concept car presentata al Salone di Ginevra 2018.
Loasby si dice attratto ed entusiasmato dalle piattaforme interamente dedicate e pensate per i veicoli elettrici: “Permettono una grande libertà di espressione per ogni designer, dato il cambiamento di spazi e proporzioni in assenza del motore tradizionale”. La domanda quindi è ricorrente: “Quale sarà il prossimo passo? Questa è la vera grande sfida. Di quante altre auto con motore a benzina e diesel abbiamo bisogno?".
Cambiamenti radicali
Loasby è esperto di rivoluzioni, dato che prima di Hyundai, si è occupato del design di vetture extralusso come Rolls-Royce e Bentley, per poi passare a dirigere per nove anni lo stile di Volkswagen in Cina. Quattro marchi per quattro approcci completamente diversi. All’ultimo Salone di Shanghai il designer si è detto “aperto a tutti i possibili cambiamenti radicali che avverranno nelle Hyundai del futuro”, quando saranno elettriche e autonome. “La revisione potrebbe includere anche un ripensamento delle architetture”, che porterà allo sviluppo di qualcosa di completamente nuovo.
“Mi sto chiedendo dove ci porterà il domani e se tra cinque anni sarà ancora valido il modello attuale, oppure se abbiamo bisogno di un cambiamento radicale. Al momento non ho una risposta certa a queste domande, ma sono tutti quesiti interessanti e in fase valutativa”. Dare forma al futuro non è certo cosa semplice.